Pègaso - anno IV - n. 12 - dicembre 1932
728 M. Moretti - L'Andreana Boia del somaro! - scappò detto al brav'uomo che fino a quel momento s'era comportato come un signore. - È vero ? - intervenne la vedova. - Il vostro Evardo ci farà sentir qualche pezzo? Allora Evardo si alzò, cercò l'archetto, s'avvicinò 3!llo stru– mento, lo guardò come se gli parlasse, come se s'intendesse con lui, lo scostò dalla parete e parve a,bbra.eciarlo, se lo portò dietro quasi con leggerezza, ritornò vicino all'Anita: e l'Anita restò con l'im– pressione ch'egli sprizzasse qualcosa d'affascinante e di magico, e come un domatore che addomestica una fiera, egli avesse amman– sato il suo strumento. - Bottesini, Elegia in mi minore, - annunziò con fastidio, quasi con stizza. E per la ragazza raffinata e sensibile fu come uno strappo in– terno, come se un archetto inesorabile, coi suoi crini di cavallo bianco, avesse cominciato a segare le inesorabili corde del cuore. (Oontin1ta). MARINO MOREJTTI. BibliotecaGino Bianco
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