Pègaso - anno IV - n. 12 - dicembre 1932
L'Andreana 727 Il grosso Nondo recava in dono una bambola vestita alla monte– negrina, ricordo della moglie defunta che aveva tenuto sempre le bambole sed'ute sull'ottomana come piace alle dame in città, e su– bito dopo il buon uomo si mise a girare intorno a suo figlio con l'aria d'ingraziarselo, di dargli importanza: - Vedi, Evardo? Questa è la signorina che ha giocato con te quando avevi undici o dodici anni e lei ne aveva sei o sette. Si chiama Anita, in ricordo di Anita Garibaldi che si fermò qui tutta una notte quando Garibaldi dové imbarcarsi per fuggire gli austriaci e i maledetti barbacani del papa; la poverina passò tutta una notte seduta su un sasso. Lo sai, Evardo, che è una ragazza istruita? Legge molto. Bisogna leggere molto. Se non si legge, si resta duri e balo~d'i per tutta la vita. - Ohe genere di libri legge la signorina ? .:_ Il p1·ofessore guar– dava la vedova vestita di sanguebue e poi si chinava sulla fan– ciulla vestita di nero e le parlava in perfetto italiano dandole per– fettamente del lei. - Opere di cultura ? Romanzi e novelle ? - I classici, - rispose lei con un fil di voce. - Ora sto ripa~– sando, per mio diletto, l'Iliade. Il grosso Nondo, per rispetto al figliolo, aveva già deciso di te– ner discorsi tutti importanti e cominciò coll'accennare, molto gra– vemente, al « nostro patrimonio ìrico (voleva dire idrico) e pesche– reccio)) e ai problemi massimi del paese, come quello del fondale all'imboccatura del JPOrto che poggiava su un banco di sabbia a soli settanta centimetri dal pelo dell'acqua sì che i trabaccoli ca– richi dovevano attendere ore e ore attraccati all'imbocco prima di entrare in canale. - Bisognerebbe, - fece serio, in italiano, il contrabbassista, - che il governo si decidesse a mandarvi più spesso la draga. - La draga. Hai sentito, Anita? La draga. Altro discorso im1Portante, il movimento di progressione della costa cominciato d'a secoli dalle propaggini dell'Appennino: cioè la terra che avanza e ricaccia le acque mentre altrove, a Viserba, è il mare che avanza furioso e investe la spiaggia, le prime case, i villini. Uno spostamento di masse di sabbia prodotto dalle mareg– giate eleva la spiaggia e la erode; e : « che sarà allora del nostro paese? quando il mare lo avrà abbandonato? il canale lo interre– ranno? non ci saranno più pescivendoli?)).- Quanto a Garibaldi, il grosso Nondo faceva osservare che i pescatori che lo avevano aiu– tato a fuggire coì bragozzi nel 49 eran chioggiotti e non del paese, e il merito (qui egli indicava la padrona di casa, una Pagan) era di Chioggia : e si accese una discussione piuttosto vivace se il merito spettasse a Chioggia o al [Paeseche per questo fatto era già passato alla storia. Infine, dopo lma conversazione così alta e condotta be• nissimo, il brav'uomo accennò il contrabbasso .. BibliotecaGino Bianco
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