Pègaso - anno IV - n. 12 - dicembre 1932
722 M. Moretti guardo in italiano, sapendo però che gli occorrevan poche pa– role: - Continuate a leggere molto ? - No, no, - intervenne la madre. - Ora smette. Voi diceste l'altra sera che gli affari vanno male allo Svizzero dacché s'è messo · a leggere. Non bisogna leggere più. Ora, - aggiunse la vedova, - prendete il vostro solito bicchierino? Anita, porta la Chea. - La Chea? - Non temete, - sorrise la vedova. - È una bottiglia. Si trattava solo d'una bottiglietta bislunga che conteneva per solito anisetta o mistrà e l'avevan chiamata « Chea >> perché esi– steva e vestiva panni in pa,ese una donna di questo nome d'una sta– tura e magrezza fuori dell'ordinario, allampanata come la fanta– sima, e questa bottiglia alta più d'una bottiglia da un litro non conteneva un quintino d'anisetta come la Chea non conteneva un quintino di sangue. - Boia del somaro, - sbottò :finalmente il brav'uomo, - le cose stanno pro[Prio così. La buon'anima dello zio ha fatto le sue cap– pelle (errori) anche lui. Ecco qua: dopo tanto arrabattarsi, avrebbe potuto lasciare la sua famiglia in condizioni « bFillantissime >) e in– vece.... Eh sì, bisogna decidere qualche cosa; perché aspettare l'aiuto del maschio .... -:- L'aiuto del maschio, - mormorò la vedova imbambolata sor– ridendo in pensiero al suo bel marinaio che amava tanto più d'ella femmina. - C'è l'Anita .... l'Anita è maestra .... - L'aiuto della femmina, meglio, - approvò Nondo convinto. - L'Anita· potrà insegnare ai bambini, fare la sua domanda in comune e ottenere il posto in campagna. - In cam[Pagna ? fra i contadini ? -- chiese sd'egnata la madre. - Il paese, non il forese, - fece eco elegantemente l'Anita. - Ci ,sono le maestre anziane, in paese, le S!I)Ose .... Io sono stato assessore al tempo dei palombari (repubblicani) e mi ricordo bene che le maestre cominciano la carriera in campagna. La vedova strinse le labbra. - Voi sapete come li chiamano i contadini? Un nome che non si può dire. E noi dobbiamo andare fra quella gente, non avere un po' di mare, non avere un po' di pesce, non aver più voi per amico ? - Boia ,del somaro, avete ragione. Senza mare non si può stare. Ritornò il buon umore; la vedova si sentì sollevata, sorrise alla :figliola istruita esprimendo e ribad~nd'o il concetto che i maschi al giorno d'oggi, tesorucci di mamà, si divertono quanto più possono, mentre le femmine portano a casa. e ciò perché il mondo è cam– biato: - Sì, - confermò lui con amarezza, - i maschi vengono su con idee diverse da quelle del padre. Che cosa direste d'un figlio BibliotecaGino Bianco
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