Pègaso - anno IV - n. 12 - dicembre 1932

« La Domenica del Fracassa>> 673 rebbe colpa. Anzi puoi dire da parte mia all'amministratore del Fra– cassa che, se delle 500 lire che avanzo tuttora, non me ne manda assai per il 15 luglio che devo andare in alpe, io mi agghiaccio fieramente verso esso .Fracassa. ,Se il giornale lo facessi tu a conto, ti darei uno scritto al mese, per niente. Ad altri non voglio fare regali. Giornalisti, editori, stampa.tori, letterati, non meritano riguardi : essi non gli usano mai; e se possono danneggiare, lo fanno. Oramai ho rimesso troppo con loro: al diavolo. Questo è il !Profilo del giornale e degli uomini che vi collabora'" rono per tutta la sua durata: due anni circa. Il Natale del 1886 l'ultimo numero, infatti, portava una dichia– razione del Direttore nella quale il Chiarini diceva essere costretto dai molti impegni a ritirarsi da questa sua attività giornalistica. In verità, i mezzi venivano a mancare perché il pubblico cominciava a distrarsi; altri problemi, altri interessi ne attraeva.no l'attenzione. Fors'anco il gusto andava modificand'osi; l'astro D'Annunzio era già alto nel cielo della letteratura e il suo splendore attirava certa– mente il gran pubblico. Il Chiarini, da quel rigido «moralista>> che era, considerava que– sto nuovo orientamento letterario come una degenerazione morale; smise perciò la pubblicazione del gio:r;nale e si ritirò nel suo stu– dio dalle grandli. scaffalature zeppe di libri, brontolando contro la sciocca e scapigliata modernità, contro il naturalismo e il verismo, e magari anche contro la mancanza di quattrini che non gli aveva !Permesso di realizzare il baldanzoso programma del suo giornale. Il quale, benché nato forse troppo tardi, nei suoi due brevi anni di esistenza ebbe la ,sua funzione e il suo significato. LUIGI CHIARINI. ,s - PègMo. BibliotecaGino Bianco

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