Pègaso - anno IV - n. 12 - dicembre 1932

666 L. Chiarini piede - robiisto . ... >>,- mutato, poi, in agile; e al 23°, « Deh bianca Antigone>> divenne poi candida Antigone. Nel numero 5 dell'anno II apparve La leggenda di 'l.'eod<Yrico « i cui versi raccol– gono, o, come dicevano i commediografi romani, contaminano le dlue leggende, la germana odinica, l'italiana cattolica)). Nella terz.a strofa d'ove oggi si legge chiaro Ad·ige era detto bell' Adige. Il nu– mero 15 del Giornale pubblicava la poesia Canto di primavera di– venuto poi Canto d·i Marzo, che comincia oggi, come tutti ricor– dano: « Quale una incinta, su cui scende languida)), e cominciava allora così: « Sì come -d'onna incinta, su cui languida - languida l'ombra ecc .... )). Nel jprimo verso della seconda strofa anziché tale è la terra si leggeva: posa la terra, e nell'ultimo della stessa strofa « filtra, da i pori della glebe un cantico>> anziché spira. Il numero 18 pubblicava il sonetto : Traversando la, maremma pisana: quel pisana fu poi trasforma.to in toscana. Nel 2° verso dell'ultima strofa anziché v erde piano si leggeva mesto piano. , Il 23 aprile il Carducci aveva trascritto dietro una lettera il sonetto « non da esser stampato>>. Ma siccome il Chiarini gli aveva, invece, richiesto subito l' autorizzazione a pubblicarlo, il 26 gli rispondeva : Se vuoi stampa il sonetto. L'argomento è questo, e a:ocomodalo tu come credi. Passando per la ferrata sotto Castagneto, o Traversando la maremma pisana. Il verso 5 -è del Petr. ma non se ne vuole andare: vedi se Pwr ti tornasse qui meglio di Ben. Al verso 12 scegli tu fra que– ste lezioni: dicono al cuor - dicono a me - parlano a me -- parlano al cuor - parlanmi al cuor. Il numero 20 1pubblicava Notte di Maggio, rimasta invariata nel testo definitivo. Il numero 27 pubblicava il sonetto In riva al Mare (quello che comincia: « Tirreno, anche il mio petto è un ma,r profondo e di tempeste, o grande, a te non cede .... ))). Da se– gnalare che all'ultimo verso (« Inutil lampa illumina la luna))), « inutil lampa >> era allora « inutil lampo>> e non cred'o si tratti di un error di stampa. In calce al sonetto era la data: « 186.... >>.Il Carducci mandand'olo spiegava : Ci ho messo un po' di data per dare ad intendere a me medesimo, che ormai la ragione illumina e vince in me le torbide collere, e che non è più il tempo delle procelle. Il numero 33 del 16 agosto pubblicava In Carnia: in Carnia il Carducci si trovava in un momento di felice ispirazione e man– dava poesie; infatti nel numero 37 veniva pubblicato Il Comune rnstico c.he allora era intitolato Senza storia. (E il primo titolo illumina la p rima ispirazione di quella bellissima jpoesia). Il 2° e il 3° verso della seconda .strofa nel testo primitivo suonavano così: « Tra le vostre ramaglie il pensier mio - s' aid!dorme e sogna nel BibliotecaGino Bianco

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