Pègaso - anno IV - n. 12 - dicembre 1932

« La Domenica del Fracassa > 663 g-lieri: si riprometteva di essere inesorabile verso le debolezze dei confratelli e di ucciderne più d'uno; giacché, - come diceva il programma : · .... diciamolo pure, i giornali letterari in Italia son troppi; troppi al numero degli scrittori, troppi al numero àei lettori. E appunto per questo se abbiamo accolto l'idea di farne uno di più, l'abbiamo accolta con lo sc.opo precipuo di sgombrare il terreno a quell'uno che saprà am– mazzare tutti gli altri. E se noi saremo fra gli ammazzati, ben sia. Inu– tile però dire che vorremmo invece essere quell'uno che sopravviverà .... Questa sfid'a che il nuovo giornale lanciava ai confratelli non era senza ragione. Il Fracassa quotidiano, nel numero del 16 no– vembre, aveva annunciato la nascita del suo supplemento setti– manale suscitando le ire della Domenica letteraria che si era su– bito scagliata contro il nuovo periodico, asserendo che il Chia– rini, uomo autoritario, abituato a considerare la vita come un immenso Liceo, ne sarebbe stato pessimo direttore. Nell'articolo si alludeva anche alla polemica con D'Annunzio a proposito della «verecondia)). Il ,direttore del Fracassa ribatteva che il Chiarini, se era stato qualche volta violento nella polemica, lo era stato perché odiava l'ignoranza e l'imbecillità facinorosa; ma per sua difesa. « Non ipoté soffrire che tutti gli asinelli d'Italia spropo– sitassero a spese del Carducci)). Circa la polemica col D' An– nunzio affermava trattarsi di una sfuriata ipaterna dovuta al do– lore di veder traviare « .... un uomo di cui molti vorrebbero pos– ~edere l'ingegno già maturo, la forma tutta originale, individuale, e gl'intendimenti così sicuri di cercar sempre, anche dopo averne trovate, nuove vie per l'arte)) 1 ). Polemica a parte, le speranze di sopravvivere erano molte, avendo promesso la collaborazione al nuovo giornale il Carducci, H De Amicis, il Guerrini, il Giacosa, il Cavallotti, il Capuana, il Nencioni, la Serao, il D'Ancona, il Bartoli, lo ZumMni, il D'Ovi– dio, il Fucini, l' Ademollo, il Torraca, il Mazzoni, il Pascoli, il :M;arradi, Severino Ferrari, lq Scarfoglio, il Vernon Lee, il Bor– gognoni: il Lessona, il Lioy, il Boito, il Filippi, il Ferri, lo Sforza, il Masi, il Franchetti, il Betteloni, il Setti, il Morpurgo, il Casini, il Biagi, lo Straccali, il Salvadori, il Ricci e il Falorsi. Il primo numero oltre all'articolo !Programma del Direttore re– cava in prima pagina un'ode barbara del Carducci, la bellissima Presso l11tr11a di Percy Bysshp, Shelley; un articolo di Guido Maz- 1) Per questa parte vedi la Guida bibliografica di R. FoRCELLA, D' Annun– zio (1880-1885), Fondazione Leonardo per la culhrra italiana, Roma 1928. Il For– cella riportando i nomi dei collaboratori osserva: « Tutti, Gabriele D'Annunzio tam• quam non esset. El infatti in tutta la raccolta non appare nessuno scritto di lui. E nemmeno è nominato ii. BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy