Pègaso - anno IV - n. 12 - dicembre 1932

· 1 romanzi del piano quinquennale 739 giustificazione teoretica, spiega tanta cri tica russ à, impegnata nelle analisi ideologiche dei poeti, e propensa a saggia.re innanzi tutto l'uti- lità sociale di un'opera d'arte. · E, del resto, anche senza imitare i marxisti-leninisti quando, fra questi romanzi del piano quinquennale, preferiscono quelli politicamente più ortodossi, non s'ha da cadere nell'eccesso opposto, ritenendo una circostanza di natura estrinseca l'incontro di temperamenti diversissimi in un interesse senza dubbio sincero per una medesima specie di temi. Tanto più che la curiosità per gli eventuali caratteri formali comuni di– minuisce assai per la constatazione che gli autori di questi romanzi sono, per adesso, tutti « compagni di strnda, », cioè letterati d'origine intel– lettuale (anche se Y,sevolod Ivanov ha fatto il fachiro e la guardia rossa prima di entrare, venticinquenne, nel gruppo poetico dei « Fratelli Se– rapionidi »). Ci sarà più •soddisfazione a valutare, quando che sia, il gusto artistico creato dai «proletari», il loro sforzo di riuscire scrittorj rimanendo tipicamente operai o contadini; ma. i cc compagni di strada» son bravi proprio allo stesso modo dei letterati' cli sempre, e certo per questo sono stati loro, e non i «proletari», a provarsi in quadri d'in– sieme, che siano la prova tangibile d'una determinata atmosfera storica. Come gli scrittori dell'Ottocento cercavan di cogliere « ia tisionomia rapidamente cangiante dei russi della classe colta», cioè della classe dirigente d'allora, proprietari terrieri e intellettuali fuoriclasse, i « com– p agni di strad a ii s' industria.no a ritrarre i tecnici, proletari «coscienti>> o intellettua.li fuoriclasse, che son la, classe dirigente di adesso, e anche lo r o sembrano avere una « fisionomia rapidamente cangiante». È per non cadere nell'individualismo d'una descrizione dal basso, frammen– taria e biografica, che le vicende narrate si accentrano sempre intorno alle figure dei capi, anche quando, ad esempio nel romanzo di Pilnjak (Il Volga sbocca nel mar Caspio), il gusto dell'autore e l'influsso del– l'argomento dànno origine, insieme, a vaste. parti corali: che non seJl!.– pre rimangono materia grezza, come quando prendon la forma di un giornale introdotto a rappresentar le emozioni e gli interessi dell'eser– cito operaio intento a « costruire il socialismo» sulle rive dell'Oka; a volte, come certe allucinanti pagine di Germinal, esprimono la poesia d'una massa umana in movimento, uniforme e multanime; ma, non meno che in Zola, son_tratti irrilevanti ai fini della_costruzione generale. Se mai nella Centrale idrica della Sciaghinjan, dove il sostrato ideo– logico del }tbro è una lotta di tendenze scientifico-economiche, esso è abilmente dissimulato dietro due personaggi da romanzo di avventure, il misterioso e acrobatico diso,ccupato Arno Arevjan e la solerte, appas– sionata maestra elementare Anus Malchazjan: che .son sempre pronti, lui con le sue peregrinazioni, lei col suo metodo pedagogico, a giustifi– care l'introduzione di qualsiasi elemento didascalico di cui la scrittrice abbia bisogno. Anche sapendo che ha da esserci in ogni modo, non è sempre agevole delimitare sùbito con esattezza il problema morale, che in questi ro– manzi vuol essere nello stesso tempo il loro centro poetico. Il significato del libro di Pilnjak non è contenuto, come hanno pensato pareèchi, nella protesta delle operaie, che non vogliono più lavorare con l'ingegner Laszl6, colpevole d'aver condotto la moglie a,l suicidio, e in lei, trascu- BibliotecaGino Bianco

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