Pègaso - anno IV - n. 11 - novembre 1932
L'Andreana 537 fata : « ora sei maestrina, ora puoi insegnare ai cari fanciulli». La maestrina che poteva insegnare ai cari nostri figlioli e cred'eva ormai di saper dire tutte cose soavi si era trovata a disagio tor– nando in famiglia e per prima cosa l'aveva disgustata il dialetto: « Mamma, 1parliamo in italiano. Babbo, babbo, si parla in ita– liano)). Pare anzi, a questo proposito, che una suorina l'avesse abbracciata raccomandarid'ole di far parlare in lingua suo paidre perché « quando si parla in italiano non si bestemmia>>, ciò che somiglia all'altro aforisma dei pescivend'.oli, che « quando si be– stemmia si ha più forza>>. « Ecco qua», rispondeva suo padre: « se non te piase el romagnolo te 1parlarò in ciozoto e farò anca una riverensa a la mia paronsina >>-E qualche volta, invece della rive– r·enza, diceva di fare alla sua parona, cioè all'Andreana, nn bel « repeton )). Si discuteva ancora lì intorno su questa damigella h,truita (la sola figliola di pescivendolo, a memoria d'uomo, che sia mai stata in collegio) quando, improvvisamente, non si sa da chi, fu fatta la parola «fuoco» ch'è una delle più contagio:a;e. Allora buona parte di coloro che non erano entrati, avendo scarsa confi– -denza e intimità con la morte, si precipitarono in casa, su per le scale, disposti a non si sa che, mentre i più calmi restavano lì a prevedere quella cosa non impossibile ch'era l'arrostitura d'una salma, tanto ipiù che un caso simile, per quanto atroce, s'era già verificato in paese e nella stessa contrada per giunta. Ah no, questo no! Non intendevano i pescivendoli accompagnare al ci– mitero qualcosa di carbonizzato. Però, eran chiacchiere. La gente sensibile veniva a tranquillare quelli che non avevano ,wuto paura del fuoco e non avevan paura di nulla: nessuna fiammella aveva bruciato nessun velo nero, nessun fiorellino di carta. Le cose pro– cedevano regolarmente, cioè il povero Zio era già dentro con la sua piJPa di radica. Nel frattempo s'avanzava un burbanzoso am– polloso pescivendolo vestito di nero, noto per « rubare i clienti», di quelli che mandano qualcuno alla stazione, quando partono le casse di pesce, per copiare gl'indirizzi degli altri, e quei;;t'uomo quasi sgraaevole aveva in ~mano una _carta gialla e la mostraYa e la sventagliava per darsi importanza mentre ammoniva con l'altra mano che si facesse largo alla maestà del tel~gramma. Ecco dunque il momento d'acquistare un po' di riputazione al– l'infuori d'el mercato del pesce dove colui non conta quasi più nulla. E qU:el vanesio, sempre im[Pugnando il dispaccio, entrò in casa, armato e solenne, perché aveva da svolgere una grave mis– sione, e faceva capire di dover parlare_ alla vedova anche se la vedova s'era chiusa a doppio catenaccio e non dava retta a nes– suno. Intanto i preti, ultimi sempre, erano comparsi in capo alla strada, parroco adusto e cappellanino sottile sottile (gli ;;tesi-i che BibliotecaGino Bianco
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