Pègaso - anno IV - n. 11 - novembre 1932

532 .M. Jlforetti vedere il morto è dì tutti, ma i [Più interessati non se ne valevano o per pigrizia o per disinteresse o per noia o perché « prima o poi tocca a tutti)), :fidandosi di quel che dicevasi intorno, che fosse d'avvero « un gran bel morto )). Le donnette che circolavano in ftuella breve folla in attesa assicuravano che lo Zio così ben ve– stito e disteso pareva un signore di città, di quelli con distintivi e· titoli cavallereschi, e nello stesso tempo era così l11,i tra :fiammelle di ceri, fiori naturali, fiori di carta (la famiglia non aveva re– sipinto, per timidezza, i fiori di carta) che s'aspettava da un mo– mento all'altro che aiprisse gli occhi e si mettesse a ca,ntare come i famosi Canterini di Forlì : « Bela burdela fresca campagnola .... )). Il carro doveva venir da Cesena e non s'era ancor fatto vedere, ciò che aumentava l'impazienza -d'egli aspettanti nella stradetta,· sulla vecchia porta di casa: decisi com'erano, questi signori, a non salire le scale, a non veder camere ard'enti, a non incontrar morti e «rimasti)). Quando si tratta dell'ora d'un funerale, si dice le quattro, ma bisogna intendere le quattro e mezzo, le cinque, le sei, ed è inutile venire coi dieci minuti d'anticipo sull'ora del manifesto listato di nero che vale il manifesto del teatro listato d'i rosso. Si diceva intanto nel crocchio dei senzacuore che il :figliolo del morto che faceva, il soldato, anzi il marinaio, a Venezia, non era giunto in tempo per pochi minuti, come succede quando si è sotto le armi e i superiori fan quasi gl'increduli, quasi non si ca– pacitano che muoia proprio quella madre o quel padre. Però c'era stato di buono che all'arrivo di Fortunato il cadavere era ancor caldo. Povero figlio! Alla. stazione era and'ato a prenderlo Nondo. - Nondo? Che c'entra? È parente·t -- Cqme me e come te. Pescivendoli siamo : la parentela viene di lì. - Verrà dall'amicizia piuttosto. ,Ma erano tanto amici? Piangerai e Trentasei, mlisteriosi, rriale in arnese, gente mi– nuta interpellata dai grossi, fecero quasi uno scarto. Trentasei si YolF1e a sputare e l'altro sputò in questo mocl'o: - Non credete all'amicizia dei pescivendoli. - Perché, ci odiamo? Ci odiamo tutti? Ci mangiamo l'uno con l'altro? Trentasei mise avanti il suo dito : ecco. . S'era fatto il nome del pescivendolo Zavatti E1paminonda, detto più bonariamente Nondo, e in questo e in altri crocchi, sotto la casa del dolore, si rirominciò a parlar di lui con sarcasmo. Nondo, dun– que, era entrato là dentro quasi per combinazione o per raccogliere la successione, perché si sentiva ora. il « nostro maggior pesci– vendolo l), e ci s'era messo d'im1peo·no faceva o·li onori di casa in b , O , mancanza d'amici e parenti come se l'incarico o·li fosse venuto da più lontano o d'a più vicino' che la pietà e il sentimento. Dai preti BibliotecaGino Bianco

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