Pègaso - anno IV - n. 11 - novembre 1932
I 530 M. Moretti sporta spettacolosa, tutte le mattine, per mostrare alla genter ohe non ci crede ancora, che gli affari vanno da Dio, che è ricco, felice, satollo e mangia bene come nessuno. Perché non bisogna dimenticare che questo di farsi_ vedere spendaccioni al mercato, con una sporta spettacolosa, è un'altra necessità del pescivendolo se Yuol convincere tutti della sua buona fortuna; come una sfid'a, oltre che agli stessi colleghi, alla gente di maggior rispetto, alle autorità, agl'impiegati, ai pensionati, agli. stessi- signori costretti per lo 1più a limitare certi piaceri. Bombi Ciro, che ha patito la fame, non può esser da meno degli altri e si caricherà in una sola mattina dii due chili di carne da brodo, due di vitello, un cosciotto d'agnello, una faraona, un cappone, un coniglio, e vorrà anche quella filza d'allodole e per capriccio quella filza di rane: se deve far sapere al pubblico delle serve e degli esercenti che in casa del pescivendolo si mangia carne èarne carne e non pesce. Come dimenticare che anche il defunto aveva la mania di non lasciarsi scappar le primizie, i primi pisellini, le prime fragole, i primi · carciofi, perché d!Ìceva che un pescivendolo non deve farsi vincere dai signori? Dietro Bombi Ciro, veniva, meditabond'o, lo Svizzero: famoso per le sue umili origini, tanto è vero che così lo chiamavano perché aveva lavorato da muratore in !svizzera. 1 Ma, come l'America vera, la vera .Svizzera è il proprio 1Paesee quel bravo ometto, tornando, aveva saputo mutarsi in garzone di pescivendolo, e da garzone a padrone è breve il passo, specie quando s'impara l'arte di portar via i sudditi, .cioè i clienti, al proprio sovrano. E.Piangerai ? Perché lo chiamavano Piangerai? E Trentasei? Perché Trentasei? Tutt'e due mercanti di seconda categoria che non sarebbero mancati all'ap– pello. E Patisci è lo stesso che Piangerai, anche se il futuro si muta in !Presente. Né sarebbe mancato nel gruppo là dei mezzani, che sa~· pevano stare al suo posto, fra i pèsci grossi e il pesce minuto detto « rumgaja )), ·quel bello spirito del Viaggiatore : di erti almeno si sa– peva che lo chiamavano Viaggiatore perché « era andato spesso a Ravenna (a far che cosa?) d·a giovane)). Il Viaggiatore appunto s'era accompagnato col pescivendolo intenditore di musica che aveva fatto parte della commissione teatrale al tem1Pode' tempi e fu per quella carica, in barcaccia, che questo grand'e eccelso Palon, am– mirator di tenori che vanno « sopra le righe)), aveva dato un formidabile morso al defunto. Ora l'omone mezzo autorevoie che accompagnava,l'amico all'estrema dimora rievocava il famoso epi– sodio, dando tutta la colpa alla musica o, per dir meglio, a quella cosa aerea « sopra le righe>> : e si toccava la spilla della cravatta, ch'era una mosca, quasi temendo che nel frattempo gli fosse volata via, se pure non voleva significar col suo gesto <:,h'egli era il solo pescivendolo, i1 solo personaggio dei «monti)), che aJl'oro regola- BibliotecaGino Bianco
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