Pègaso - anno IV - n. 11 - novembre 1932

636 F. ORISP0L'l'I, Pio · IX, .Leone .XIII, Pio X, Benedetto .X V mezza del Pontefice nel resistere all'ondata di lusinghe e di menzogne che investì anche il Vaticano durante la guerra; l'appello ai capi· di Stato del '17 · la questione di palazzo Venezia; j. rapporti col governo italiano· i primi tentativi conciliatoristi. Forse la preminenza data dall'aut~re agli aspetti politici di questo breve pontificato gli ha fatto lasciare un pÒ' in ombr!l, la sua opera s_pirituale; ma non si deve di– menticare, - e valga ciò come_giudizio di tutto il libro, - che _si tratt3: di « ricordi personali». Merito lodevolissimo deH'autore averli narrati con sincerità e garbo infinito; non colpa sua certo se in essi solo una parte della vasta visione si riflette. · FRANCIDSCO ÙASNATI. ERNESTSEILLIÈRE, Baudelaire. - Colin, Paris, 1931. Fr. 20. Nel suo Huysmans, uscito a breve distanz.a da quèsto originale Bau– delaire, l'Autore avvertiva doversi considerare, i suoi libri ,su Barbe_y d' Aurevilly, ,su H111ysmanse su Baudelaire, come facenti parte di una serie rivolta ad illustrare il « romanticismo cattolico» (da distin– guersi dal « cattolicesimo romantico») dell'ottocento francese; e la dichiarazione nettamente programmatica non stupisce nel ,Seillière. Egli ha spaziato largamente per oltre un trentennio dalla filosofia politica alla religione, dal misticismo alla letteratura, ne ha tratto una vera e propria teoria del romanticismo, la quale, in cosi larghi studi, ha avuto modo di precisare sempre più efficacemente le sue posizioni e di acquistare una portata singolarmente vasta nel difficile campo di quasi due secoli di vita intellettuale europea: iproseg11e ora « esempUfi– ca,ndo » con questi volumi, quasi a completare il quadro del romanti– cismo letterario francese, al quale egH ha dedicato alla fin fine la mag– gior parte dell'opera sua. Da questa ,situazione, e quando si tenga presente ch'egli si è compia– ciuto di ridurre a un comune denominatore morale i multiformi aspetti del romanticismo, è facile vedere i pregi e i difetti di questo suo Baude– laire (argomento grande e pericoloso!), e illuminarne le cause. Egli vede nel caso Baudelaire soprattutto il problema morale (« j'estime .... que le point de vue moral doit avoir son avocat »; « BaudeJaire n'a pas eu le temps de nous proposer explicitement son système, mais il a philosophé à sa façon sa vie durant ... en voilà du moins assez, ii me semble, pour justi– fier l'entreprise qui a pour objet de faire connaitre sa doctrine de vie .... ») ; e non saremo certo noi a trovar da ri,dire: illuminare il problema morale, inteso con la larghezza del ,Seillière, vuol dire ricostruire la personalità di Baudelaire, quella stessa che egli espresse così profondamente in poesia; ed anche la semplice retta interpretazione di certe sue particolari atti– tudini nella vita pratica, può-aiutare a meglio intenderne l'opera. Anzi è proprio in taluni di questi problemi che il nostro critico, dotato di una preparazione filosofica quale di rado si trova fra i letterati, riesce s:ingo– l~rmente utile: attentissimo a cogliere le variazioni e ]e influenze della vit~ morale, a vagliare la confusa congerie di notizie spesso contraddit– torie e di testimonianze non di rado sospette. Nulla !}gli trova di assolu– tamente nuovo a dir vero, nessuna scoperta sensazionale nella psico- · BibliotecaGino Bianco

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