Pègaso - anno IV - n. 11 - novembre 1932

F. ORISPovrr, Pio TX, Leone XIlI, Pio X, Benedetto XV 635 fra carlisti e alfonsisti; la condanna del superstite giuseppinismo in Austria ? e l'approvazione al Congresso per la pace di Budapest ? e il Kulturkampf? e la restituzione dei beni al clero ottenuta da Gu– glielmo II ? e la ripresa dei rapporti con la Russia ? e le amichevoli relazioni con Abdul Hamid II, lo Scià, l' Imperatore del Giappone e · quello della Cina, il Kedivé, Menelik, Roosevelt i capi di Stato del- 1'America meridionale, che accordano nei rispetti~i paesi libertà ai cat– tolici, riconoscono e onorano i rappresentanti della Chiesa, favoriscono la loro opera per la repressione della schiavitù ? Quanto al ralliement, non sembra che il giudizio dell'autore rifletta senza volerlo quello di certa aristocrazia francese e di certi gruppi di destra, che non hanno saputo accettare, almeno nel suo valore di principio (la missione cri– stiana a cui non può fare da ostacolo la forma di un reggimento politico), il gesto pontificio; e, per i-agioni del tutto contingenti, gli hanno sempre resistito e ancora gli resistono se s'ha da giudicare da La grande peur des bien pensants del Bernanos ? Meglio assai mi pare che viva in questi ricordi la figura di Pio X, pel quale non s'avverte troppo sensibile, come invece pei precedenti, lo stacco tra l'aneddoto personale e il giudizio d'assieme. A proposito di lui è sfatata un'altra volta da questo libro la leggenda del papa-mac– chietta, bonario e semplice; ed è messo invece in fervidissimo rilievo l'alto senso ch'egli ebbe sempre della potestà pontificia, il carattere non democratico del suo spirito popolano, il suo pessimismo, quell' intran– sigenza che poté, si, in qualche episodio, rivelare in lui la coesistenza di parecchie inesorabilità e d'un cuore misericordioso, ma fu saldissima coerenza e fedeltà a principii eterni, - com'è qui benissimo detto, - quando intimò alla Chiesa francese, unanime nell'ubbidirgli, di affron– tare anche la spoliazione e la miseria pur di serbare intatta la propria libertà, e schiantò àlle radici l'eresia modernistica con l'enciclica Pa- scendi. · Per chi vuol conoscere l'organizzazione dei cattolici in Italia dalla democrazia cristiana in poi, questo capitolo dei ricordi del Crispolti è ricco di ghiotte notizie, per le quali non so se più sia da ammirare il valore di documento loro conferito dall'eminente cattolico che ebbe tanta parte in quelle vicende, o,la signorile temperanza con cui, nell'esporle, egli ha saputo ricordare anche fatti molto delicati. Di interesse più generale è la parte di questi ricordi che riguarda il Fogazzaro, gusto– sissri.mapel contrasto che vi spicca, non solo del credente, ma anche del– l'artista col suo papa; il quale, custode della dottrina, condannando l'errante, giudica anche, - e con quale acume! - lo scrittore. L'epi– sodio del Suprerno convegno del Grosso è spassosissimo; ma, - e il Crispolti, ricordando altre nostre discussioni del genere, perdoni l' im– pertinenza, _ quella mistura di chiesa e d'alcova non era prettamente fogazzariana? Questo spiegherebbe in parte l'infelice verdetto dello scrittore .... Con Benedetto XV il marchese Orispolti ebbe rapporti anche di per– sonale amicizia, e quindi più ricchi e diffusi sono i suoi ricordi su questo papa e inesauribili gli aneddoti. Tra i ricordi vi sono vere rivelazioni, come' quelle riguardanti le idee del Salandra sulla neutralità, la fer- ibliotecaGino Bianco

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