Pègaso - anno IV - n. 11 - novembre 1932

Spunti Fogazzar-iani 621 ramente comprendere, quanto, alla pietra tombale 1ml sogno della Duse,. il Fogazzaro aspettasse a porre i suggelli. La lettera ricca d'os– servazioni anche tecniche minutissime, interminabile, mira;a a persua– der!=) il romanziere a non indulgere a certo copione propostogli, e dal - romanziere girato all'amico drammaturgo, per averne consiglio: « .... eccoti il mio brutale parere : - No. « E nota che ammiro la trascrizione e che se il riduttore mi avesse mandato in cifre più leggibili il suo recapito, vorrei ·scrivergli i più caldi elogi per il suo sceneggiare e dialogare serrato e •Sicuro, è per la organic,a composizione drammatica. Egli ci ha messo di suo quanto occorre alla scena .... Il mio No non riguarda dunque l'opera sua, ma la tua, la quale a mio avviso, ,per fortuna e glol'ia tua, non si p_resta al teatro perché sta troppo più in alto. « Si posson ridurre a dramma i romanzi a grande ed anéhe ad in– tricato viluppo di fatti - non i romanzi interni e sottilmente scruta– tori delle anime come è il tuo ». E in impressionante concordia con le idee della Duse : « La scena fra Daniele ed Elena, all'ultimo, ha assolutamente bi– sogno del giardino, dei boschi, della natura ricordevole e tentatrice .... E cosi in mille altri punti». Fermiamoci qui. A ,Seghe di Velo, nell'angolo sud-est della bassa fattoria divisa dal corpo principale della villa Valmarana, ribattezzata nel Cortis in villa Carr.è, c'è una stanzetta a pianterreno, nascosta dietro una vite e le rose: è lo studiolo di Elena. « Nido civettuolo dall'impiantito di noce alla colomba dorata, a cui convergono nel mezzo del soffitto le pieghe del padiglione ·bianco e rosa ». Tale nel romanzo. E tale nella realtà d'allora: « Velo, 9 giugno. « 1 pom. Dal sofà dello ·studio, cespuglio di rose nel verde, più su · viale bianco, più su prato, frondi verde chiaro magnolia a sinistra con sole e vento, frondi di vite dall'alto contro il cielo che mandano ombre oscillanti sulla pietra bianca della soglia. Pria Forà boscosa a mac– chie di sole e d'ombra. Prato maturo -giallastro. Foglie della casa tre– mano, fiori oscillano. Panneggiamento bianco e rosa si move a onde (porta aperta o finestra, tintinnano vetri) ». Appunti inediti anche questi; presi dal Fogazzaro pel primo cal)i– tolo di Daniele Cortis, sei giorni dopo aver inciso in fondo al cassetto del tavolino di quello studiolo le parole : « Jncominciata la tela del romanzo - 3-5-'81 ». A Roma come a Seghe di Velo, gli bisognava « sentire il ·paese», per fare il romanzo. Tutta l'arte ·fogazzariana po– trebbe essere riesaminata, nel lume di questa necessità. PIERO NARDI. 1bliotecaGino B anoo

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