Pègaso - anno IV - n. 11 - novembre 1932

616 P. 0perti - Ricordo di · Giorgio Oicogna significativi e all'abilità ,dell'autore. Comunque lo stile non si afflosci:1 mai l'immaginazione poetica evoca qua;dri di convincente bellezza, 11 sostrato concettuale non dilaga e non ristagna: Cicogna non medita e non discute, racconta, e le sue inùsitate fantasie ci costringono a pensare. Il mondo della scienza nel quale si muove con la prontezza dello specialista e l'acume dell'inventore egli lo ha accostato con vigile sen– sibilità scoprendone ad ogni passo l'interesse psicologico. Il suo orientamento letterario non è meno sicuro. ,Sebbene alle prime armi, questo giovane padroneggia il ra~onto con una, disinvol– tura da scrittore maturo : a, colpi d'intuito ha raggiunta quella strin– gatezza conclusiva che ,è quasì ,sempre frutto di lungo studio. Le viot– tole tortuose gli sono ignote, egli infila la via maestra dell'argomento e vi cammina con passo franco, con quella lieta sicurezza, di non sba– gliare che è propria dello scrittore nato e che costringe a, indulgere su errori dell'inesperienza come fosse questione di inesattezze d'orto– grafia. I Ciechi e le Stelle non ,è sòltanto un libro originale; ad onta dei ,suoi difetti esso richiama, certe brevi geniali opere le quali se– gnano l'avviamento di una nuova corrente letteraria. L'abbondanza della fantasia e l'origine non letteraria hanno dato i loro frutti anche nei Canti per i nostri giorni, dove lo stesso titolo ri– chiama quella integrale modernità rimasta in molti futuristi pura in– tenzione. Ma Cicogna, non giungeva alla poesfa dopo aver messo insieme volumi di chiacchiere sull'arte poetica,; l'originalità non era, uno sforzo estrinseco alla sua anima, non era una ricerca. Egli aveva personalità ab– bastanza forte per creare poesia personale, cioè originale,, e la realtà mec– canica, che non era in lui infatuazione cerebrale bensiì intimo possesso, poteva ispirargli un Inno all'Offìcvna e un Inno alla Matematica in cui una peculiare zona dello spirito ha avuto la sua alta traduzione lirica. Una severa disciplina armonica nella più libera varietà di ritmi e di rime, modi nuovi creat~ per la novità dei canti, lieta baldanza di volo e insieme assiduo dominio di pensieri e passioni in questa raccolta poetica da cui esula la natura e che celebra l'uomo e le sue lotte. ' La apre una lirica, Paura, che tocca un tema, attualissimo: l'e1m– beranza di coraggio fisico associata alla, più tremebonda, viltà morale, e per tutto il breve volume echeggia il suono di un'anima ignara di ipocrisie. _ L'ingegno si ammira, ma quello che si ama jn. un uomo è la figura morale. Unanime oggi il compianto: ma non meno dello scienziato e del poeta quelli che gli furono vicini rimpiangono oggi l'amico che aveva virtù di incantarli con la sua bontà di fanciullo. PIERO OrERTI. BibliotecaGino Bianco

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