Pègaso - anno IV - n. 11 - novembre 1932

610 E. Giovannetti sc.hrabpom .per cui lavora già un suo alunno, l'Yrinov, che ha girato il film sonoro : La guerra non è ancora fi<1'1,ita. E per il Meschrabpom ha girato urr film anche il Pudovkin, il più fantasioso poeta del ci– nema russo, che ha visitato Amburgo e Odessa per ambientare i per– sonaggi di Il vapore Piatiletka. In questa pellicola, un operaio d' Am– burgo, col vapore Piatiletka, costruito in quei cantieri. per l'Unione sovietica, arriva in Russia: ed eccolo innamorato anche lui del piano quinquennale e pronto a lavorare per l'Unione. La tesi non pare troppo verosimile; ma la tesi conta cos-ì poco quando si tratti d' un poeta cinematografico come il Pudovkin, tessitore d'immagini nell'immagine ! Anche la letteratura comincia ad entrare nel cinema -sovietico, il cui tessuto intellettualistico s'è venuto facendo più fine negli ultimi tempi. Per il nuovo cinema, si pensa già anche ad interpretare opere del Cervantes, dello Stendhal, e perfino di quel letterato russo che pareva un dispeptico ruropeizzato ai rivoluzionarii, ben paesani, Tolstoi e Dostoievski : del Turghenief. In che cosa le insoddisfazioni aristocra– tiche del Turghenief possano servire adesso la causa S'ovietica, io non riesco a vedere, a meno che il cinema ,sovietico non intenda riproporci ai suoi fini quella brillante satira della vecchia Russia, ch'è Fumo. E sta forse per venire la volta anche di Guglielmo .Shakespeare ch'è già passato al teatro sovietico con La triste storia del signor Amleto, libero travestimento di Hamlet, ch'era molto applaudito la scorsa estate in un te;1tro di Mosca. Cervantes, Shakespeare, Stendhal! Il cinema russo s'intellettualizza e non bada più a ,spe~, si direbbe. Ma non bi– sogna creder troppo alla consistenza del tessuto intellettualistico. Si tratta, soltanto di fantasie tendenziose, di ardite mruscherate. L'Ìntel– lettualità sovietica ha più esprit artiste che religione estetica e mette volentieri anche quello al servizio della causa. Non è questione di trascrizioni lirico-umoristiche, alla maniera d'un Laforgue: non è questione di trasposizioni romantiche, alla. maniera d_'un Oriani che immaginava pel suo teatro una Fedra-mito, immutevole nelle mutevoli epoche: e non è neppure questione di fumistiche parodie. Diceva Samuel Butler, l'autore di The way of all Flesh, che nulla, forse, sarebbe tanto piaciuto a Shakespeare quanto un'intelligente pa– rodia d'Amleto; ma qui, nel caso de La triste storia del signor Amleto, sì tratta soltanto d'una gherminella passionale. Gli intellettuali russi comincj.ano con l'attribuire una tendenza a, Shakespeare e poi tra– vestono questo tendenzioso ,Shakespeare in panni moderni, perché di– mostri qualcosa col suo Amleto e, precisamente; l'oziosa perplessità dei principi. Povero Amleto ! Questa di dover anche lavorare adesso a so– ,stegno d'una tesi dall'apodittica certezza, proprio lui, l'eterno ondi– vago, mi pare la sciagura più grossa di quante gli potessero mai ca– pitare. No, evidentemente, l'impulso rinnovatore -del cinema russo non è oggi né nei vezzi idealizzanti del suo didascalismo né nelle capziose gherminelle del suo nascente intellettualismo. Non sarà questo, certo, quel che darà l'originalità delle opere artisticamente vive al cinema so- BibliotecaGino Bianco

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