Pègaso - anno IV - n. 11 - novembre 1932
PLOTYKA O L'ANTI-HOLLYWOOD. Nell'ottobre del 1932 è cominciata una nuova storia del cinema, russo, che, da strumento di propaganda, è diventato un organismo industriale nel piano quinquennale. Per la logica officiale, l'evento avrebbe dovuto cÒincidere con la celebrazione delle Giornate d'ottobre: in realtà, essendo tutti i lavori un poco arretrati, Plotyka, la città del cinema statale o l' Anti-Hollywood, potrà essere inaugurata verso dicembre forse o ad anno nuovo. Abbiamo dunque agio per considerare il nuovo program:ina da ogni lato, estetico intellettuale morale, su la scorta di notizie inedite recateci da tecnici italiani che han visto da vicino e senza pregiudizi. Plotyka sarà l' Anti-Hollywood non in quanto si proponga, di rivaleg– giare con l'industria americana, che i bolscevichi ammirano <;ome un in-– superabile modello d'organizzazione; ma, in quanto si dispone ad essere il primo grande esperimento di cinema ,statale, contrapposto all'empi– rismo individuali,stico di quello borghese. Fino a, ieri, Plotyka non era, che un'oscura borgata delle Colline dei Passeri, ad una ventina di chi– lometri da Mosca, presso la ferrovia, di Leningrado. ·oggi, sulla vetta del colle, è -sorto un gruppo d'edifizi in architettura, razionale, che si presenta con una certa ariosa monumentalità in uno scenario in cui ver– deggia un grande bosco d'abeti. È il tempio del cinema statale. La e.osa merita d'essere vista da vicino. Innanzi alla facciata s'inclina, una piattaforma, e due giardini fiancheggiano la, mole: quello di sinistra, è dato disinteressatamente al piacere dell'occhio, e quello di destra in– vece all'utile del cinema quand'esce a, dameggiare, ai decori idilliaci, agli « esterni » addomesticati, cui provvedono anche vaste piscine per lo scenario marino. L'edifizio principale, allargantesi a, ventaglio verso la facciata, contiene otto teatri di cui quattro per la ripresa sonora, ed è servito da una galleria sotterranea camionabile, che passa tra magaz– zini pieni del fabbisogno quotidiano: costumi, mobili, scenari. In questi sotterranei è anche la centrale elettrica, che, statale o non statale, è sempre la dispensa, d'ogni grossa cucina cinematografica. Dove l'edi•fizio centrale ,è più ristretto, sorgono simmetrici flue edifizi minori. Quello di' destra è tutto dato all'ordinaria attrezzatura indu– striale, ma quello di sinistra ha qualcosa, di più tipico dello Stato russo: al primo piano, al disotto dei laboratorii per la ,stampa e per gli svi– luppi fotografici, è uno studio tecnico sperimentale, immediatamente ac- · cessibile a tutti gli inventori di metodi o strumenti cinematografici. Quella porta è a tutte le ore aperta a chiunque, nell'immenso territorio dell'Unione sovietica, abbia inventato qualcosa in fatto di cinema. Senz~ BibliotecaGino Bianco
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