Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932

« -ll Giornale napoletano della Domenica » 439 odio ardente contro .J.enazioni straniere: dunque, educazione civile è quella e sol quella, ·che cresce la gioventù in cotali intolleranze ed in odii cosiffatti. Questa dottrina, capisco, scandalizzerà quanti fìlantropini vaneggiano di fratellanza tra' popoli; e van gridando: Guerra alla Guerra; ed asseriscono di voler far del mondo un vasto ovile e pacifico. Ma l':{storia c'insegna, che la. pace e la sicurezza corrompono; che solo dal cozzo continuo delle nazioni, da' loro accaniti conflitti per disputarsi la supfemazia e l'impero, sorge e si avvalora la civiltà. Né vorrei sen– tirmi p~coro, ancorché sterminati i lupi. . .... Manteniamo saldi e distinti i caratteri nazionali. E nojaltri Italiani soprattutto, che, modestia a parte, siam forse la più nobil razza che mai fosse, manteniamoci sempre, sempre altri dagli altri popoli per indole ed ideali e tradizioni e costumi e leggi ed operosità e lingua, e metri poetici e cucina e tutto! Più saremo diversi, e più, naturalmente, offenderemo gli altri con le nostre idiosincrasie; più la diversità nostra sarà spiccata e conscia, e più, naturalmente, ci offenderanno le pecu– liarità altrui. Dalla molestia cagionata dalla difformità; dallo sprezzo per le magagne altrui; dalla invidia dell'altrui fortuna; dal desiderio di abbattere quanto ci dà ombra: si forma quel sentimento di ostilità, che ogni popolo, ricco di vita propria, nutre pe' popoli tutti, co' quali viene a contatto. Sentimento,. che i nostri vicini tutti nutrono per noi e che faremmo male assai di non nutrire anche noi per essi. Il 27 gennaio Frruncesco Fiorentino scriveva un articolo su Mi– chele Ferrucci che era morto il 27 dicembre dell'anno pil'ecedente. Il Ferrucci, insigne latinista, aveva scritto, tra l'altro, i famosi di– stici per il m0tnumeinto che la Germania :ùnnalzò a;d Amninio, e che hrunllloofferto motivo di sdegno ad· Alfredo Oriani nell'ultima pagina della Lotta politica in ltal-ia : Heic ubi romano rubuerunt sanguine valles, Duxque datus, terna cum legione, neci : Hostibus heic terror post saecula multa resurgo, Vindex Germani nominis Arminius. · Il Fiorentino traduceva: Qui dove rosseggiaron di romano Sangue le valli, e Varo cadde spento, Qui torno Arminio, agli stranier spavento, Vendicator del- popolo germano. Del resto, l'autore di quei versi, il buon Ferrucci, se non proprio in quei versi fu nel resto sempre ottimo patriotta; ed era stato tra i valorosi di Curtatone. Se l'Oriani avesse ricordato ciò e avesse anche pen,sato che Arm.i– lllio, dopo tutto, era costretto a parlare nella lin,gua di Roma, sa– rebbe stato meno violento. E meno viol(>.ntodi lui, che è quanto BibliotecaGino Bianco

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