Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932
438 F. Flora (20 aigosto) I tre pareri, novella popolare toscama. Imbriami sotto lo p,seudonimo di Quattr' Asterischi intitolò Parerntiografia una sua,· recensione alla Raccolta di Proverbi Veneti fatta. dJa Cristoforo Pasqualigo: e poiché non c'era occasione che non servisse all'Im– briani per raccontare un qualche aneddoto, ecco che a proposito di questi proverbi veneti inserì la nota seguente : Veneto, cioè del V~neto, della Venezia, regione, quando veneziano vuol dire di Venezia, città. I due termini non sono sinonimi. Discu– tevasi non so più che legge nel Senato, a Firenze, quando subivamo ll:I, vergogna ed il danno rlel secondo ministero Rattazzi. Il guardasigilli Tecchio propose, che, in un articolo, invece di di Venezia .s'avesse a dire della Venezia. Il buon Gabrio Casati, presidentè del Senato, non affer– rava la differenza, e fece alcune objezioni al Ministro, che non si lascic\ persuadere. Onde egli finalmente : - « Insiste il Guardasigilli ? )) - « Insisto ! >> - « Giacché il Guardasigìlli insiste, metto ai voti il segnacaso del signor Ministro! Ohi lo vuole, s'alzi!». Novelle, bozzetti e versi pubblicati nel G. n. d. D. furono per lo più mediocri. I più oairatteristici versi furon quelli dell'Imbriami mml<:'simò.Qui ap;parvero, segmo forse di p,ace, dO'PO l'avventura delle Fame uswrpate, i versi di Giacomo Zainella :intitolaiti La profe!<!ia del Tago (dallo spagmuolo di Leon). Vi furono· riesumati ,gli sciolti che nel 1850 aveva pubblicati Fr,runcesco De Sanctis: La prigione, versi di itn ltliliano, per illliz-j_a.tiva dell'Imbriani che s'è visto qual giudizio ne facesse. Scipione Volpioella pubblicò qui in vari numeri una sua Cen– titria di Pifjerate: e v'è qualche pifferata gustosa: Reciti in crocchio poesia: ne giubilo. Snoccioli aringa in parlamento : applaudo. Consegui ambita cattedra : letizio. Sei nominato cavaliere: gongolo. Bel retaggio ti viene: mi congratulo. Prendi moglie : ti fo l'epitaffio. L'avello t'ergi: appicco l'epitalamjo. Perché ti rode, ove talora arridere Vedi fortuna a me, Gello, l'invidia ? Il giornale rispecchia amche i convincimenti politiiei assai liberi dei redaittori, e soprattutto dell' I talian.issimo, altro pseudonimo dell'Imbriani. Recensisce costui alcuni sonetti di Ferdiinando San– tiJili, La Francia ,e s1toi meriti vecchi e n·uo1;iverso l'Italia, ed esce in questa tesa dottrillla ;politica: Non diremmo educazion civile, se non quella, che stilla e fomenta negli animi pietà somma verso la patria e devozione sconfinata; pietà e devozione impossibili senza intolleranza sdegnosa del forestierume ed BibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy