Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932

« Il Giornale napoletano della Domenica » 437 'Anche delle arti e della musfoa, si occupò il G. n. d. D. Così ]'rancesco Netti ragio[l.ava (12 ma,r7,o) de Le avventure della pit– tura in Italia) e Antonio Sogliano trattò di cose pompeiane. Il com– pito di scrivere intorno alla musica toccò a Federigo Polidoro che inserì più d'un saggio: Del bello rrvusicale (20 agosto), La mitsica antica ne) canti della Chiesa (10-17 settembre), ,Ritmo della musica antica (19 novembre). Il ,gioMale pubblicò, qua e 1à, scritti :inediti di autori consacrati e alcuni documenti: così due madrigali inediti di Luigi Tainsillo, due lettere inedite di Luigi Settembrini (8 gennaio), tre letteTe me– dite di Giusep,p-e Giusti ad Alessaru.drr<1 Poerio (7 mag,gio). E il 20 maggio apparvero Tre lettere inedite di Giorgio Sand) presen– tate da Jacopo Moeniacoeli, col solito umore tra gaio e bizzarro e il gusto saporito dell'aneddoto. E stato testé pubblicato, a Parigi, un primo volume dell'epistolario di quell'Aurora Dudevant nata Dupin, letteratessa discola, che usurpò tanta fama sotto il nome cli Giorgio Sand - « adultera anco nella firma>> - come parmi scriva quel casto Giuseppe del pudibondo Giusti, illustrando non so più qual proverbio . .... Io posseggo tre letterine, di poco interesse ma pur graziose, della Sand; e le pubblico qui. Furono dirette, credo nel 1834, ad un giovane napoletano di trentadue anni, bello della persona e del sembiante, d'ingegno altissimo, di amenissimo discorso, esule allora a Parigi; e che, come diceva Dante a messer Cino da Pistoja, .... pigliar si lascia ad ogni uncino. Il Napolitano, desideroso di conoscer la Sana, le scrisse diretta– mente; ed in modo, che non parve impertinenza. La sua richiesta di poterla visitare, fu benignamente accolta. E, durante la prima visita, la Giorgio, sotto non so qual pretesto, o di doversi riacconciar per uscire o di mettersi in veste da camera od altrettale, tolta licenza con un Vous permettez, Monsieur? sans fagon! spogliossi e mutò perrfìn di camicia e rivestissi, sola a quattr'occhi col giovane, che .... che ne avrebbe voluto aver mille. Avevan ragione i milanesi, che quando i francesi prepotenti abbracciavan le lor donne dicendo, sans façon! brontolavan tra' denti: San Jl'ason) san l!'ason, l'è on gran sant porconi ... Ebbe seguito la rela– zione ? Io credo di sì. Ma non ho altre lettere che il provino ecc. Così Virttorrio Imbriaa1i aveva l'arte dj saper scrivere le cose che la maggior parte degli scrittori reputerebbe non degne della pro– pria gravità : e allietano invece con la loro schietta aderenza alla vita, e pur in aulica veste letteraria hanno, per il loro umano compatimento, un sapore antirettorico e antiaccademico. Conforrme poi al gusto dell'Imbriani, il giornale :si piacque tal– volta di novelle e canti popDlari: e Giuseppe Pitré qui pubblkò BibliotecaGino Bianco

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