Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932
Nuovi epistolari wagneriani 425 guito, ma è curioso tuttavia il tono della lettera del 19 luglio, così diverso e così insolito in un uomo come Wagner che non amava d'esser contraddetto: Perdonami se non ti ho scritto da tanto tempo (dal '25 giug,1~0,quasi un mese, come non era mai 0/lnienuto sino a quel giorno). Ancora una volta mi auguro che tu abbia voluto risparmiare le grave angoscia a tua madre: se cosi fosse, ti pregherei almeno di dirle che ora sono più tranquillo e che non vorrei mai considerare come una prova ne– cessaria del vostro affetto il permesso che ora ti fosse concesso di ve– nir con me. Al contrario, ora esigo quest'altra prova di fiducia: che consideriate la mia amicizia sì alta e nobile, che il soddisfacimento di un bisogno a prezzo della pace di una intera famiglia a me cara, non mi pare affatto una condizione per la durata di questa amicizia : men– tre lo è il fatto di rimanere reciprocamente immutati, di continuare ad essere gli uni per gli altri ciò che sempre siamo stati. ... Il soddisfaci– mento del desiderio che esposi nella lettera a tua madre, mi trove– rebbe in uno stato d'animo tale da obbligarmi a rinunciare al sacri– ficio che mi fosse offerto. Forse una spiegazione si può trovare nella presenza dei Biilow, ch'erano arrivati alla fine di giugno: Cosima con le bambine Da– niela e Blandina precedeva di qualche giorno il marito sofferente. « Era la prima volta che si rivedevano, - scrive il Kapp, - dopo il significativo commiato dell'anno prima, e la passione violente– mente compressa scoppiò con un impeto che non si poteva nascon– dere». L'inevitabile era accad•uto : Wagner trovava in Cosima l'amante, la donna d'i casa, la creatura ardente e allo stesso tempo avveduta ch'egli desiderava. Cotne gli dovette sembrare lontana in quel momento la borghesuccia di Magonza, come meschino quel piccolo mondo provjnciale, disprezzabile la quiete che dianzi gli era a[Pparsa come il sommo dei beni! L'ardente figlia di Liszt 10-– sospingeva nella mischia, lo animava e lo preparava alla lotta, che stava per iniziarsi, in una Monaco ostile o indifferente, dove la sùbita fortuna del musicista aveva fatto sorgere nemici ad ogni angolo, sin nell'anticamera del giovine Re. Ma -sopravvisse l'amicizia, e la corrispond'enza con ,Matilde con– tinua. Nel dicembre d'el '65 Wagner è anc6ra esule volontario, in !svizzera; gli intrighi monacensi lo hanno nauseato; ora par de– ciso a disinteressarsi totalmente dell'esecuzione delle sue opere. A Vevey si ferma· una settimana ; poi affitta per tre mesi una v:illa, « Les Artichauts », nei dintorni di Ginevra, ma non n'è contento. Nel gennaio del '66 lo raggiunge, a Marsiglia, l'inattesa notizia della morte di Minna : pochi giorni dopo, a Ginevra, si ritrova con Cosima, e con lei sceglie il rifugio di Triebschen, dove finalmente può riposare e creare. BibliotecaGino Bianco
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