Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932

Nuovi epistolari wagneriani 417 proprietà di tutte le opere di \Vagner, in un momento particolar– mente sfavorevole, e finisce per perder diecimila talleri in tutto qÙ.el complicatissimo affare. Come se ciò non bastasse, Wagner si ri– prende la promessa di cedergli la proprietà dell'opera che sta per scrivere (sarà il Trist1J,no), e gli chiede altro denaro in occasione qella sua fuga a Parigi nel 1858, per cui ricorse, oltre che al Pu– sinelli, al Semper, al Miiller, a Liszt e al Prager, con i risultati che tutti conoscono. Il cerchio delle relazioni si fa sempre più vasto, gli ammiratori aumentano di numero d'anno in anno, ma Pusi– nelli rimane sempre l'amico fidato, sicuro, che non si rifiuta mai. Nel 1864 Wagner è a Penzing, presso Vienna, perseguitato dai cre– ditori che minacciano di farlo arrestare: in questo momento, forse il più penoso della sua vita, egli scrivf a Pusinelli tre lettere fino ad oggi del tutto ignorate in cui finalmente, senza veli e senza fron– zoli, rivela l'angoscia dell'animo suo. L'ultima delle tre, che porta la data del 21 marzo, due giorni prima della fuga da Vienna, co– stituisce un documento di altissima importanza per la vita senti– mentale dell'uomo e chiarisce alcuni punti, sinora piuttosto oscuri, d€i rapporti fra Wagner e la sua prima moglie !Minna, su cui si sono sbizzarriti biograifi. non sempre disinteressati. « Sono giunto ormai) - scrive Wagner,, - ad, un punto in citi veramente non posso più sopportare la vita nelle condizioni attuali>>. Per poter riprendere con rinnovato entusiasmo il lavoro, gli occorrono due cose : una famiglia e la sicurezza, dei mezzi per , ivere. Coloro che hanno assistito con simpatia ai miei frequenti e mol– teplici sforzi per procurarmi, - artificialmente, dire!, - senza fa– miglia e senza fortuna la tranquillità dell'animo e della mente neces– saria al mio lavoro, dovranno convenire che io mi sono agitato invano per evitare l'unica via d'uscita: che sarebbe, nel giudizio di tutti, un nuovo matrimonio con una donna adatta e di sufficiente ricchezza. Nulla isi può obiettare a ciò, se non che la, realizzazione di questi pro– getti è impossibile nelle condizioni presenti. Cercare di indurre mia moglie, nello stato precario di salute in cui si trova, a consentire al divorzio, sarebbe un' impresa crudele, per la quale io non saprei tro– vare il coraggio. -Minna è a Dresda, e Wagner le manda ogni mese, pm O· meno puntualmente, duecentocinquanta talleri. Pusinelli conosce per filo e per segno la situazione dell'uno e dell'altra: perché non tente– rebbe quello che Wagner suggerisce e di cui d'altra parte s'è già parlato due anni prima, quando brillava all'orizzonte la stella di Matilde Maier? Ma non se ne fa nulla, perché Pusinelli non s'ar– rischia a rinnovare a ,Minna una proposta ch'essa ha già recisa– mente rifiutato, e Luisa Brockhaus, la sorella di Wagner, l'unica 27. - Pilga,o. Bibliot~ca G1no Bianco

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