Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932

4-16 G. M. Gatti tendersi con l'editore Breitkopf & Haertel, Wagner s'accorda con un modesto negoziante di musica di Dresda, il Meser, per la pub– blicazione e la vendita degli spartiti del Rienzi e del Vascello Fan– ta,sma. Per avere il denaro necessario all'edizione ricorre ancora una volta· all'amico Pusinelli, il quale subito anticipa la somma richiesta. Naturalmente le cose non vanno bene, e qualche tempo dopo (lettera del 31 marzo 1846) W agner è costretto a· chiedere un aiuto di 500 talleri all'amico che ancora una volta non sa rifiutare. Ma la situazione non migliora, e due anni dopo il compositore offre senz'altro al Pusinelli di acquistare tutti i diritti sulle sue opere, in modo d'a « consolida,re )) il suo credito, che ormai raggiunge la i-;ornma (cospicua per quei tempi) di quasi seimila talleri.- Questa volta Pusinelli risponde con un rifiuto : la lettera, diretta al procu– ratore di Wagner, è assai cortese ma. recisa : gli accenni ai sacri– fici precedenti sono discreti ma chiari_: egli è disposto a rinun– zia.re ai diritti che Wagner gli ha spontaneamente concessi sulle sue opere, ma non può, anche per i doveri verso la sua famiglia, correre altri rischi. E Wagner risponde con una lettera (2 ago– sto 1848) che si pubblica ora per la prima volta, in cui non riesce a miscondere la stizza e l'acredine nelle pieghe delle frasi retoriche ed ampollose. · Dal 1849 alla primavera 1853 la corrispondenza è interrotta, Wa,gner, costretto a fuggire da Dresda per ragioni politiche, è a Zurigo; Liszt, che intanto è riuscito a far rappresentare il Loh-en– grin a Weimar (1850) e che conosce la sua situazione economica, si stupisce nel trovarlo più che comod'amente alloggiato nella villa accanto al lago. Di Pusinelli Wagner parla in una lettera a Uhlig (15 settembre 1851; non pubblicata nell'epistolario Wagner-Uhlig) e ne parla in tono patetico : è evidente il suo desiderio di ripren– dere contatto col vecchio amico e benefattore, ma ancora non sa decidersi a scrivergli direttamente. Finalmente, dopo vari sondaggi in lettere a Fischer e a Heine, nella primavera del 1853 il ghiaccio è rotto con una lunghissima lettera di Wagner al suo« Caro a;mico )), eh '.è un vero capolavoro di abilità dialettica: gli effetti vi sono dosati e distribuiti con mirabile senso dell'economia generale, come se si trattasse di un'opera teatrale, e con una sicura conoscenza della psicologia umana. 1Mentre da una parte egli vi si riconosce colpevole e debitore, non dimentica di parlare, come s:empre, di incomprensione da parte di tutti e di atteggiarsi a vittima. Le fredde precise elencazioni di cifre si alternano alle «tirate)) li– riche. Se per un istante sembra farsi umile e piccino, eccolo d'un tratto ergersi orgoglioso e Raettare dagli occhi, invaso dal demone dionisiaco. Le relazioni eph,tolari riprendono. Nel 1856 Pusinelli acquista la BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy