Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932

Nuovi epistolari wagneriani 415 di medico (fu anche medlico della Corte di Sassonia) e poco tempo gli restava per occuparsi d'altro. Amava la musica ma i problemi .estetici ad essa relativi non lo interessavano -affatto (come, invece, più tardi avverrà per il chirurgo Billroth, amico. di Brahms e apo– stolo delle sue idee). Nelle sue lettere poco si parla di musica e mai .si teorizza. Avvezzo a considerare i suoi ammalati come altrettanti casi clinici a sè ed a curarli in -conseguenza, raramente si lascia a,ndare a considerazioni d'ordine generale. Le osservazioni, i com– menti, le deduzioni sono sempre pertinenti e limitate al momento, alla persona, al fatto singolo. In fondo, attraverso alla sua ami– -cizia ed alla sua devozione per Wagner, tra,spare sempre un certo interesse attendri, per l'uomo -che invano cerca la sua salute morale -e la stabilità, e non la trova non tanto per l'avversità del mondo in cui vive quanto per il disorganizzato suo mondo interiore, per il prevalere in lui di istinti e di stimoli contraddittorii. Figlio di un mercante di Nesso, sul lago di Como, il buon senso tradizionale della razza lombarda, quadrata e lavoratrice, è al Pusinelli gutda .sicura nel giudicare e nell'operare: ama e apprezza l'arte, ma vuol tener sempre i piedi sulla sod'a terra e preferisce- il ragionare al sognare. In tutte le sue lettere, all'eloquio fantastico, all'esclama– zione, all'improperio, al grido disperato di Wagner contrappone il tono pacato, e talvolta sottilmente ironico, di chi in ogni mo– mento riesce a vedere gli inevitabili accidenti della vita nelle loro proporzioni reali, ru spogliarli di ogni retorica; e soprattutto sa, per esperienza, che ogni cosa raggiunge, prima o poi, il suo equi– librio, e non v'è dolore che non trovi il suo placamento. Per queste sue doti e per le qualità di finezza e di gusto che completavano la sua figura, Wagner ebbe sempre per il Pusinelli una sincera amici– zia, la quale terminò soltanto con la morte del Pusinelli ; vale a d'ire che durò per trentacinqùe anni, quasi senza interruzione. Il problema economico costituisce il leit-motiv della maggior parte dell'epistolario Wagner-Pusinelli; il tema «danaro>> ricorre in ogni lettera e domina e preme su tutti gli altri nelle sue molte– plici variazioni. Si tratti della sua sistemazione personale, di quella di Minna, o di quella del sorgente tempio di Bayreuth, in fondo alla nota passionale, c' -è sempre il motivo pratico-economico : quando si parla di desiderio di pace, di tranquillità, - e se ne parla 3,d ogni momento - l'agiatezza e la liberazione dai creditori son posti come mezzi ideali per realizzarlo. Wagner conobbe Pusinelli nel 1843, in occasione della prima ese– cuzione a- ,Dresda della Gena degli Apostoli. Jn una lettera del 16 dicembre 1844, egli si dichiara già d'ebitore del giovine dottore di centocinquanta talleri e promette di restituirglieli a Pasqua (ma non glie li restituì mai, e il d'ebito fu cancellato dal Pusinelli nel 1873). Nello stesso anno, dopo aver inutilmente tentato d' in- BibliotecaGino Bianco

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