Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932
; . I • •· t Nuovi epistolari wa.gneriani 413 luogo)), si appuntarono e si appuntano ancora, gli strali della eritica: dapprima in tono minore, per ragioni d'ordine politico (l' influenza di Cosima presso l' imperatore Guglielmo era tale che attacchi troppo palesi e violenti sarebbero stati praticamente im– possibili); accenni vaghi ad inesattezze ed a lacune: <lnbbi affacciati per via indiretta~ come nell'audadssimo (per i suoi tempi) libro del Kapp, liVagner 11nd d'ie Fra,1ie11,) pubblicato per la prima volta nel 1912; poi accuse sempre pìù precise e motivate, sino al recentis– simo pamphlet dei signori Hurn e Root, di cui si parla più innanzi. È inutile aggiungere che a tutti gli attacchi Wahnfried opponeva una strenua difesa: insensibile, almeno in apparenza, alle più se– vere revisioni critiche dell'arte wagneriana, Cosima si dimostrava intransigente quando si trattava di rettificare una data, di pre– dsare un atteggiamento, di smentire una lettera. L'uomo Wagner doveva rimanere quale essa, lo aveva veduto, o voluto. in ogni momento della sua vita, anche di quella precedente al loro in– contro. Colei che non aveva ipotuto avere influenza sulla creazione artistica (ché tutta l'opera d'i Wagner è stata concepita e .matu– rata, se non propriamente scritta, prima del 1863) volle non solo imporre la sua personalità negli ultimi vent'anni di vita del Mae– stro ma ricostruire una vita anteriore conforme a questi, coerente e quasi dli preparazione. A questa sua volontà essa servì sino al– l'ultimo giorno, con una tenacia che ben può dirsi eroica, insieme col suo piccolo stato maggiore di fedelissimi, che ogni giorno più si assottigliava; ma sola, in fondo, a resistere a tutte le tentazioni e a tutti gli inviti che i nuovi tempi ed i nuovi spiriti le porgevano sempre più JPressanti, custode gelosa e tirannica cli una tradizione ormai irrigidita in schemi e in formule. Tra le pubblicazioni wagneriane cli cui s'è più parlato negli ultimi tempi ,è il citato pamphlet dei signori Pbilip Dutton Hurn e Waverley Lewis Root, apparso a Londra nel 1929 ('l.'he Tru,th aboit,t Wagner) e l'anno seguente a Parigi (La Verité sur Wagner). Gli a,utori, i quali ci avvertono che la «verità)) è stata da loro ritrovata esaminando le carte della Collezione Burrell, trattano la materia con molta disinvoltura, con fare giornalistico e, diremmo, scandalistico· che, se ha giovato alla diffusione del libretto, impe– disce di accoglierlo senza le dovute riserve. Il Newman, che si è sen– tito chiamare in causa, ha avuto buon gioco nel segnalarne le con– traddizioni, le inesattezze, gli errori cli fatto, e nel porre in cleri– ·sione la scarsa conoscenza che i due americani hanno della storia della musica in generale e di quella del periodo wagneriano in par– ticolare 1 ); ma al disoipra dei signori Hurn e Root, cui si potrà rimproverare il tono generale del libretto, restano i documenti della, 1) ERNEST NEWMAN, Fact and Fiction about Wa.gner, Londra, 1931. BibliotecaGino Bianco
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