Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932
Partita a carte 409 forse da se stessa. Sorrise a Narciso, ed' egli le sorrise con un moto della bocca così comico! quasi infantile; aveva, a contrai-;to con la pelle del volto, molto bianchi i denti. Era strano come l'effimera comunanza di interessi della, partita li mettesse, sia pure per po– chi istanti, sullo stesso piano; con curiosità scevra di derisione, neJle pause del giuoco si mh,e a guardargli la mano con cui, a ventaglio, reggeva le carte: larga, cotta dal sole, sparsa di peli biondi. Anche il braccio, fin dove lo scopriva la manica senza polsino, era robusto e peloso e cotto dal sole. Sul d'avanti della ca,micia i bottoni non tutti chiusi lasciavano intravedere nude le carni del petto, cotte anche lì dal sole; sembrava c-he in lui le vesti foRRero,non un'abitudine, un lusso, come un soprappiù : per quanto aRsnrda appariRse la cosa a pensarla, non c'era niente di straordi– nario, e quasi nemmeno di sconveniente, nel fatto di, im:1ginarlo senza veia;titi. L'Assunta lo confrontò ai fratelli: più goffo, sì, ma più alto, più largo d'i spalle, in 1m certo senso più uomo; non tutto ciò in rui era diverRo tornava a suo svantag"gio, e se egli ap– parteneva interamPnte. a un mondo fisico, dove la Ralnte e la forza dei muscoli contano in luogo nello spirito e dell'intelligenza, non era detto c-he quel mondo fosse davvero così staccato dal suo, così inferiore, come ella l'aveva romdderato sempre. Ma ecco, il più strano era questo, che ciò non la sorprendeva veramente : come Re l'avesse sempre saputo in fondo a sé. . Intanto la partita volgeva al meglio per loro; Narciso si accon– tentava di ripetere a,d alta voce a, ogni giro, come soltanto per ri– cordarsene, la somma dei punti, forse non osava di più; ma l' As– Runta, non poteva trattenersi dal trionfare pi.ù apertamente, a,lmeno stuzzicando Ugo: di Giacomo aveva un po' soggezione, soprattutto la irritava in lui quell'impegno nel ginoco, quel pesare lungamente ogni carta prima di calarla, e la diffi.d'enza verso Ugo, e il sorriso tirato con cui cercava di naf-condere per dignità il disappunto di perdere. « Che sciocchezza», pensava sorridendo l' AsRtmta, « come si rivela meschino a restarci male)). -Ma forse, se fol-ìse stata lei a perdere, ci sarebbe rimasta male nello stesso modo. Invece Ugo, per riguardo all'ospite, aveva giocato del suo meglio : Giacomo aveva un bel dire, ma se le carte buone non vengono non ci si può far niente; tuttavia anche quando si impegnava seriamente in qualche cosa non si impegnava mai fino in fondo, c'era sempre una parte di lui che contemplava staccata, e pronta a canzonare sé e o-Iialtri, ciò che un'altra parte di lui era impegnata a fare. E non :veva bisogno di sforzo per ricorrere a questa che in lui non era né una difesa né un'arme, ma semplicemente la sua partico– lare maniera di pigliare il mondo. - Narcb,o, - diceYa l'Assunta, - abbiamo dato loro una lezione!. .. BibliotecaGino Bianco ..
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