Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932
400 F. Crispolti non lo si può lì per lì, nè in quella forma. 1,a consegna deve, se– condo le traidizioni, essere preceduta da una cerimonia solenne. L'impiegato ritornò mogio mogio al ca,stello, e solo allora, d'ac– cordo tra la Corte e l'autorità ecclesiastica, la cerimonia fu sta– bilita e compiuta. Senonché fra l'estrazione della Corona dal suo tabernacolo e l'atto della consegna ai funzionari regii ufficialmente · delegati a riceverla, corse qualche ora in cui essa fu esposta e potei contemplarla davvicino. Osservando quella sacra e famosissima reliquia mi tornarono alla mente le parole del Manzoni sul potere effettivo che le corone medioevali conferivano a chi se ne fregiava : « la corona era un cerchio di metallo, che valeva quanto il capo che ne era cinto)). E pensavo al fato di quel monile nel secolo XIX: passare, nel Duomo di Milano, dal ca,po d'un Napoleone a quello del semi-idiota Ferdinando ,d'Austria! Quando ritornai in città il Longinotti, che durante la mia lunga sosta nel castello mi aveva pazientemente atteso all'ingresso, volle procurarmi un cimelio che fedelmente conservo : una scheggia del legno con cui si stava preparando il feretro reale. Ma pochi giorni dopo, fuori di Monza, pur non riuscendo aid ottenerlo per me, potei vedere un al,tro cimelio, rimasto ,sconosciuto a quasi tutti e ben altrimenti prezioso, ossia la fotografia del Re sul letto d'i morte. La Casa Guigoni e Bossi che l'aveva eseguita ebbe e rispettò la severissima consegna di non farla giungere a profani, perché da una mano all'altra non divenisse oggetto di speculazione. La salma è sotto le coltri, il lenzuolo arriva fino al collo edl anzi ne seconda alquanto la curva, cingendolo in modo, da non lasciar vedere la fascia,tura della ferita aperta al disopra dell'omero. La testa tutta– via non posa in piano. Hanno rialzato il guanciale in modo da farne un piano inclinato in avanti. Da un lato si scorge una parte dell'urna dov'era il ghiaccio: dall'altro un tavolino con un Cro– cifisso e due candelieri accesi. Il Re pare addormentato: l'a~etto non è punto alterato : solo i baffi bianchi, un po' in disordine, sem– brano più folti che mai. III. Cosa strana! Umberto ha dato il nome alla >1toriadei ventidue anni, in cui regnò, tanto che la si chiama « l'èra umbertina)). Ep– pure d'ella parte personale ch'egli ebbe in essa si parla ed anzi si indaga pochissimo. Quando, ,sia pure a bassa voce, lo si dà come il mediocre esponente di'un tempo mediocre; qn0indo si mostra cre– dere che la sua volontà fosse insignificante nell'azione di governo, sembra non ci sia da far altro. Eppure bisognerebbe almeno ricor– dare che nel 1879, allorché da tre anni nella Sinistra dominante non si faceva se non palleggiarsi il potere tra Depretis e Cairoli, il BibliotecaGino Bianco {
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