Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932

Ricordi su due Re 391 ,dall'indole di lui ben diversa da quella dei re costituzionali clas– sici; un'indole refrattaria al livellamento che gli usi e i principii <lell'età sua operavano sopra gli uomini pubblici, d'ogni rango, sovrani o cittadini. Egli conservò intatti i lineamenti morali che nelle luci e nelle ombre distinsel!o i fondatori di regno d'altri tempi. A guardar bene, lo stesso Carlo Alberto, uomo di tempi nuovi per finezza di gusti, di modi, di cultura, era nato pel tar– divo ufficio di re costituzionale assai più del figlio. Il figlio, mal d:iisciplinabile, insofferente degli studi, ai quali supplirà poi genialmente con un grande acume sulle cose e sugli uo– mini ; appassionato degli esercizi fisici fin quasi a metter tra essi, indipendentemente dagli alti scopi politici delle sue guerre, la gioia del guerreggiare; pronto ad alternare il sentimento fortissimo e la manifestazione altera della maestà regale, con abitudini e linguaggio :popolareschi; a mescolare gli atti di squisita cortesia con capricci, gelosie, risentimenti ed anche rancori; la delicatezza d'alcuni affetti familiari col disordine delle passioni; la prodigalità cieca col– l'infruttuoso sprezzo verso chi ne profittava; talvolta immerso negli affari di Stato profondamente e con grandi vedute in pro dell'Italia; tal'altra così dedito allo svago d!'ogni specie, da sembrare d'averli dimenticati, - « faceva il re un mese all'anno, ma in quel mese, .a furia di co1tntaoc metteva soggezione a tutti)), così disse di lui Monsignor Anzino; - oggi bonario e quasi ingenuo, domani machiavellico e scaltrissimo; in religione credente, in parte pra– ticante e qua e là superstizioso, con certe disinvolture poi verso di ,essa d·a farlo anche credere cinico: era insomma un carattere spesso incoerente con se medesimo, ma sempre distinto dagli altri, per un che d'anacronistico, di ,primitivo e direi di selvatico. La stessa coscienza ch'egli ebbe della grandezza della propria Casa, - ottima difesa contro chi tentava di farne datare i provvidi uffici dal 1848, - non nacque da una cognizione erudita ch'egli .ruvessedella sua storia, come era nata in Carlo Alberto e come poi si trasfuse nella Regina Margherita e nel Re vivente; ma egli, -sapendo grosso modo una tale storia, ne incarnò e rivelò il 1senso ,con fierezza medioevale. L'uomo che ruppena salito il trono, a chi _gli augurava di somigliare a sovrani stranieri allora celebrati :rispondeva, com'è noto: - Per apprendere come si deve regnare non ho bisogno d'uscire dalla mia Casa; - che, capo d''un piccolo Stato, recatosi a visitare il potentissimo Napoleone III di cui aveva tanto bisogno, si piantò su due piedi nell'atrio delle Tui- 1eries, perché s'era accorto che l'ospite era sceso soltanto al penul– timo gradino, e non si mosse finché questi non si decise a scendere .anche l'ultimo, ossia a metterglisi a paro; che, dopo l'attentato Orsini, avendo l'iIIl)Peratore espresso il suo malcontento sulla poli– _tica degli Stati Sardi, gli fece dire che i Savoia, da otto secoli, BibliotecaGino Bianco

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