Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932
504 :it. MORETTI, Fantasie olandesi Reginotta? Qui l'argomento è serio e la favola è lunga; tutto l'Inter– mezzo, tra. le confessioni a Ini Bloem e le «fantasie», son le pagine più belle del libro. Le trombe che squillano, l'araldo che annuncia « nella piazzetta dell'antichissimo olmo >l la nascita dell'erede; l'in– fanzia e la puerizia della Reginotta e finalmente la necessità di pren– dere marito « perché, quando s'è Principesse Ereditarie, non ci si può permettere il lusso del pulzellaggio ». Gran cosa: cavalli bardati che partono al galoppo, araldi che suonano trombe d;argento da Paradiso o da Graal : « Reginotta di potente Reame e finitimo ecc. ecc. offre la sua mano di sposa a Principe bello, generoso, modesto ecc. ecc.>>.Questa è poesia, non più scritta col lapis, non più in « tono minore», ma tutta calda e ispirata, come una di quelle storie d'amore che si racconta– rnno una volta nei castelli. « - Perché lasciarmi cosi sola, papà? - Vuoi una damigella di compagnia? - Non voglio damigella di com– pagnia. - Vuoi un grazioso piccolo paggio? - Non voglio grazioso piccolo paggio. - Vuoi un compagno d'università? - N9n voglio com– pagno d'università ». Si capisce subito che cosa vuole la Reginotta; vuole l'Amore, proprio con l' A maiuscola; se stesse in Moretti, tutto andrebbe a finir bene di sicuro; ma lui non può, la favola è « rimo– dernata » e allora .... finitela voi, dice ai lettori. Benissimo; questo è bello, dirà qualcuno; ma il viaggio in Olanda? C'è anche il viaggio, c'è t~tto; c'è persino un bel discorso sui quadri di Rembrandt, sulle scuole (Tikke-takke-tokkelijn .... ), sulle prigioni, sui mulini, sulle sette religiose, sulla :fl.oricultura, sullo stalkamer, cioè sulle stalle delle buone vacche olandesi dove le signore vanno a sorbire il tè; ma insomma questo libro di Moretti non è mica da metterselo nella valigia,, come una guida del Touring, quando si parte per - l'Olanda. 'fil un'altra cosa; queste son fantasie, da leggersi a casa, nelle ore tranquille, quando si può anche sognare; e allora ecco là, nei bei giardini fioriti, la cara signorina Ini Bloem, la Freule Neeltje dal brutto naso e la Reginotta che anc6ra non sa come chiudere la favola del suo amore. E'ITOREDE ZUANI. lsAcco BABEL, L'armata a cavallo. Traduzione dal russo di RENATO POG– GIOLI.- (« Biblioteca Europea», cliretta da Franco Antonicelli, I). Frassinelli, Torino, 1932. L. 12. · . ' Aveva torto quel mio amico, ufficiale di cavalleria in congedo, che mi telefonava fremendo d'indigna,,.z,ione, perché Poggioli, a p. 70, certo per considerazioni di coerenza filologica, avéva chiamato « bandiera» quello che secondo i nostri regolamenti è uno « stendardo » ; ma aveva ra– gione, lo stesso amico, quando mi faceva osservare ancora che l'asta di quella bandiera (o stendardo) nella traduzione era diventata, irriverente– mente, un manico. Ohi conosca la finezza del traduttore non può che im– maginarselo lieto di lettori così esigenti. Infatti, salvo qualche distra– z~one (1~ brevi frasi tralasciate alle pp. 50 e 120) e qualche sbadataggine pnì comica che grave (le note alle pp. 165 e 233), s'ha da ammirar di con- BibliotecaGino Bianco
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