Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932
502 M. MORETTI, Fanta,sie ola,ndesi -------------------------------- MARINOMORETTI, Fantasie olandesi. Con 14 illustrazioni. - Treves, Mi– lano, 1932. L. 20. Qualche anno fa mi trovavo anch'io in Olantla; e ammirando il bel paese, quieto, gentile, armonioso, con le su~ acque, i suoi prati e i suoi fiori pensavo spesso a Marino Moretti. Qui, dicevo con gli amici, lui ci si 'troverebbe bene; questo sarebbe proprio il paese per la sua avventura all'estero; come il Belgio e anche meglio. E notate che io mi trovavo là per le Olimpiadi, e che vedevo un'Olanda eccezionale, un'Olanda tutta piena di ginnasti, di lottatori e di saltatori; ma ugualmente ogni tanto, quando gli atleti inva,sori facevano un po' di posto, il paesaggio e l'idillio saltavano fuori; e là mi piaceva collocare certi personaggi morettiani e immaginare che .vi si trovassero come a casa loro; come in una Cesenatico più grande, con tanti giardini di giacinti e di tulipani e villini graziosi; puliti puliti come usa lassù e come tutti sanno da quantlo lo ha scritto Edmondo De Amicis. Ed ecco che Moretti c'è andato in Olanda; quasi nella stessa epoca; credo però che lui abbia aspettato che partissero tutti gli olimpionici prima di entrare. Ad Amsterdam con le Olimpiadi ci si poteva appena muovere; neanche i burattini sul Dam si potevano più vedere, quei bei burattini che stanno davanti alla reggia e che attrassero subito l'attenzione di Moretti « nella maggior piazza di una città d'otto o novecentomila abitanti ii. Gran confusione allora, dtJ, qualunque parte si entrasse; un'Olanda, dirò così, piena d'America. Finiti i giochi di M. De Coubertin, invece, ecco che Moretti entra in Neerlandia « per la porta stretta, o per la scala di servizio», come dice; niente cc Stella del Nord ll, il famoso treno che ha nome e fama di rapido; un tram a vapore « di nessuna importanza», che parte da un villaggetto belga << di nessuna importanza ii e arriva in un luogo cc di scarsa internazio– nalità che mi ricordava il ben noto confine del circondario di Rimini con la Serenissima Repubblica di San Marino>>. È lui; riconosciamo subito Moretti; tanti altri quando viaggiano si dànno le grandi arie e s'immaginano di scoprire il mondo, anche oggi che il mondo è tutto scoperto; lui va all'estero in treno accelerato (ricordate che a Moretti è sempre piaciuto l'« accelerato», che è poi il treno che non accelera mai) e quasi chiede il permesso prima di entrare. Poi, se d. son meraviglie da vedere, ben vengano; nia lui ve le dà sempre con quel tono minore ch'è la grazia del suo stile: curiosità fanciul– lesca che è poi estrema sensibilità, ingenuità che è sottile ironia; lì per lì par timido e impacciato, ma poi, fin dai primi incontri, il suo modo cli guardare le cose, di notare le sue impressioni, di ricordare casa sua, cli raffrontare e di commentare è così pronto e arguto da confondere e da mettere nel sacco i più esperti e navigati gira– mondo. Insomma, la sa più lunga di quel che non si creda, Moretti; e. il gioco dell'inviato speciale lo sa fare benissimo; quando poi inter– v~sta la gente del paese e si cerca il solito compagno di viaggio che am!a a vedere e a capire, scopre subito il mestiere : carte in tavola e ment~ trucchi : « Si tratta in verità d'una figura retorica, d'un per– sonaggio puramente immaginario che al momento giusto interviene BibliotecaGino Bianco
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