Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932

ì 50ò V. N ANNETTI, Mulseme - I nudisti di llfonte Oatterina scrittor giovane, con molta voglia di dire, un suo sentimento vero (quel– l'accento più malinconico) e di già un bell'uso di penna. Nel secondo libretto venuto ora, I nudisti di Monte Oatterina, la. penna ·si è fatta più brava (anche perché ha saputo rinunziare alle bra– vure più facili) ma non direi che l'artista perciò abbia trovato una strada. migliore. Quella prima impressione di esperimento e di prova si con– ferma; anzi la scelta e novità o attualità stessa del tèma, quei nudisti così 1932, regalano questa volta allo scrittore una cert'ombra di sno– bi,smo. (Niente di male. Un pizzico di snobismo quale scrittore non ce l'ha? Dico piuttosto che molti novellieri già invidiano al Nannetti la sua trovata). Dunque, sul monte Catterina non meglio identificato (un amico pro– fessore mi suggerisce: Catterina da xa{}6.1ew, desiderio bisogno di pu– rità .... ) ci si è stabilita una colonia, di nudisti. Un campeggio che ha il suo capo o Maestro, il suo cuoco, i suoi rifornimenti e servizi regolar– mente stabiliti con una villa lì sotto. Ne fan parte donne e uomini, più o meno giovani : oltre a Cutno, il cuoco, e al Maestro, ci sono Giarona, Elsenore, Ribe, Mi_snia, Fionia, Will, Alser ecc. Che nomi! (Quel pro– fessore di prima mi dice che sono tolti, quasi tutti, dalla geografia nor– dica, specie danese). E del resto son nomi che stanno benissimo a indi– care figure fuor dell'ordinario, e piuttosto allegoriche che vere. E che cosa fanno sul monte Oatterina questi nudisti? Difficile dirlo perché tolta quella fatica dell'esser nudi, non .fanno quasi nulla. Assorbono i raggi ultravioletti, si siedono alla mensa vegetariana, ascoltano di tanto in tanto il verbo del Maestro che impartisce notizie anatomiche, fisiolo– giche, storiche a sostegno del naturismo, chiacchierano un po' tra di loro .... Da queste chia-cchiere nasce a volte un particolare umorismo na– turista. Per esempio, a tavola, uno chiede del pepe; e un altro-: - Tu in ogni modo devi evitarlo a, causa di cotesti bitorzolini sulla schiena. - Una fanciulla, la piccola Belt, biondina implume, nell'imbarazzo: « si fa rossa per vergogna e guardando fuggevolmente in giro cerca una mossa disinvolta, si gratta lentamente una spalla, o si accomodtt il lacciolo dei capelli>>. Ed Elsenore, l'ultima arrivata,: « Elsenore a destra, sta pun– tata sui gomiti e coi ginocchi stretti, come se avesse sempre freddo>>. Difficoltà della siesta meridiana: « Giarona affannata per l'ora e in– quieta pei ronzii troppo vic.ini ». Qualcuno intanto se ne va in una quota solitaria a far frizioni, o a comporre in aria qualche figura ritmica: « ecco Misnia .sulla vetta del Catterina, immersa, in un'onda di luce, mi– surare lo spazio con grazioso gesto delle braccia, :flettersi lentamente, ruotare il busto raccolto sull'arco preciso delle gambe ben poste». E cosi i nudisti passano le loro giornate sul Oatterina a non far nulla. Proprio questo non far nulla, quest'ozio dove non succede _niente, prima diverte nel racconto del Nannetti quasi come- un sottile e sottin– teso umorismo, poi finisce per stancare. Perché lo scrittore stesso resta preso nel cerchio di questo vuoto ; presto anche le sottili ironie che lo avev_anoaiutato a cominciare gli cadon di mano; e il Nannetti non sa più che 1_nvent~re.Tenta allora di d'ar parlare i suoi personaggi, prova i dia– loghi ; ma 1 Will gli Elser le Elsenore le Misnie le Fionie cominciano tra di loro certi vaghi corteggiamenti e gelosie e amorose allusioni, in un BibliotecaGino Bianco

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