Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932

498 G. VIGOLO, Oanto ferrno E cerchiamo tra le diciassette liriche quelFuna dove l'uomo si con– fessa, L'albero. Il cuore ingombro di relitti amari pesa nel petto come grave mola e àncora alla terra i favolosi pensieri che s'immergono nel vento con -sitibonde cime avide d'aria. Le passioni mf radicano al suolo, contrappeso di lutto, esse, all'aereo sorger d'alate respiranti foglie. Ma cosi s'equilibra in me l'arcano albero conoscente : e, se la luce beve dall'aria, un più profondo filtro trae dalla terra e lo nutrisce morte. Nell'Alleluia della Cupola, ricordate, trova la ragione dell'essere quel tempio « cosi terrestre e romano e umano » appunto in un « contrappeso greve di carne e di lutto», senza di che esso sarebbe « falso e irreale», e s'alzerebbe da terra. « Questo è il basamento fosco su ~ui il tempio si erige», dice, e che lo trattiene « alla sua sede terrestre>>; « l'àncora che la gran nave d'lddio ha gettato nel cupo, fra case e uomini». E dice lo stesso di sé, e riconosce la necessità del male, e se ne fa una forza. Cosi non si dirà che quella concordanza d'immagini sia fortuita, e tanto meno segno di scarsezza inventiva. Se mai è la povertà delle vedute coerenti. GIUSEPPE DE RoBhlRTIS. VIERINANNETTI, Malseme. - ,Solarla, Firenze, 1930. L. 8. - - I nudisti di Monte Oatterina. - Solarla, Firenze, 1932. L. 5. Vieri Nannetti si è assicurato un primato in Italia: ha scritto lui il primo racconto nudista tra noi. (Nudista o naturista? Non so se c'entri per qualcosa il pudore, ma certo con maggior proprietà in Italia è pre– va1so il secondo modo : il nudismo infatti è soltanto un numero nel programma dei naturisti. Aggiungiamo anche, a scanso di scandalo o di delusioni, che il racconto nudista del ·Nannetti negli atti e nei pensieri è più pudico di tanti racconti vestiti). Ma prima di questo libretto che gli assicura, si diceva, un primato, Vieri Nannetti si era presentato scrittore due anni fa con una raccolta di racconti, o bozzetti, Malseme. E sarà bene rifarsi un momento di li perché, come spesso avviene, in quella prima operetta il Nannetti passò in rassegna le sue capacità e le sue forze, mise insomma le premesse di quello che avrebbe potuto fare domani. Il titolo dice subito qualcosa: Malseme, gente malnata, malvagia a volte, vittima spesso e sempre infelice. Molti dei protagonisti del Nan- BibliotecaGino Bianco

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