Pègaso - anno IV - n. 10 - ottobre 1932

494 R. BACCHELLI, Oggi domani e mai della moglie « parte lesa guaribile in trenta giorni», o dei rettoricis– simi avvocati, ·per indurre in Fabio uno stato d'animo morbido, pas– sivo, per ridurre quella volontà a una specie di sensibilismo le cui forme, voglia di pia.ngere, indistinto desiderio di morte, un « man– care))' un « venir meno))' sono sorelle alle forme di una sensualità, come quella di Fabio, che si a.ccresce e si estenua coi tormenti e le im– maginazioni della gelosia ed è tanto più tirannica quanto più è stanca. (E quella tenera, a.ccorata, improvvisa nostalgia -della madre non co– nosciuta., che prende Fabio Anceschi al processo, poco prima del suo svenimento! Poniamola a,ccanto alla nostalgia deHa guerra, nel qua– dro di una sensibilità che diventa poesia, e teniamo lontano, anc6ra. una volta, la .Storia con la maiuscola). Vero è che il senso del romanzo, la, sua forza e il suo pathos stanno appunto in ciò : è come un vasto naufragio : onde lunghe e gonfie e spumose si inseguono e si sormon– tano e s•iannullano in un mare deserto e grigio, così potentemente gri– gio che con fa.cilità assorbe e spegne i bagliori delle individuali spe– ranze e ,delle civili provvidenze e glorie di cui l'orizzonte sembra di quando in quando illuminarsi. Sì, queste onde corrono: attorno a Fa– bio e a Emilia altre persone, altre anime, altri mondi naufragano, Gal– lico, i Limido, Orevascoldi : la prosa di Bacchelli l i porta sui ,suoi toni ampi e un po' sordi, con qualche venatura. elegia.ca . E certo tutti ;i per– sonaggi convergono a un unico significat o, che è religioso, poiché lo compongono i termini misteriosi di pec.cato e redenzione, ma che ap– punto per questo si svincola ,dalla ,storia e pura.nche, diciamo, dalla socialità, per rientrare nella sfera del più puro individualismo. Ma come è che invece il Ba.cchelli, non pago dei naturali riferimenti storici e morali che una cosi complessa trama di ra.cconto offriva al suo gu– sto e al suo talento· di discettatore, forza e costringe quel significato poetico e religioso nelle angustie di un giudizio negativo sulla civiltà moderna, pronunciato in base ai canoni di una religiosità di tipo ben diverso, tutta sociale e gerarchica, una sorta di cattolicismo rinasci– mentale? A un certo punto egli dice: « Non toc.ca all'autore accusar cause, tempi e dottrine .... >>: ma non è per questo m eno vera la pre– senza continua nel libro di un dispregio e di una propensione, difettosi e ingiustificati, purtroppo, in linea teorica e in linea artistica. In quanto all'arte, basterà chiedere al Bacchelli, scrittore di scal– trito gusto, se egli crede di essere riuscito a ridicolizzare effica.ce – mente il cosiddetto « libero pensiero » attraverso gli aforismi d el padre di Emilia, signor Raffaele, o la « libertà di costumi » attraverso gli iste– rismi di Pimpinella Crevascoldi, o il positivismo e la scienza crimino– logica attraverso l'arringa. ,del difensore di Fabio: povere e forzatis– sime caricature. Questo per il dispregio : mentre la propensione verso quel ta~e cattolicesimo dovrebbe principalmente prendere forma in duè figure di ,donna, Giannina Limido e la signora Valentina, madre di Emilia. Ma appunto la prima riesce appena a salvarsi, per qualche sua i1;1timanota, da un che di ostinato e di superbo che -è il modo in cui s~ traduce la sua precettistica religiosa ; e la seconda, fuori dalle pa– g~ne ~ella morte in cui una vera commozione è raggiunta, fa spesso ve– mre m mente un personaggio gidiano, quella Véronique delle Caves du BibliotecaGino Bianco

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