Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932
310 P. P. Trompeo L' Académie ha dugentonovantott'anni. Veramente qualCthe bron– tolone, di quelli che non sono contenti se non quando hanno scon– quassato il piedlistallo d'un mito, fa osservare che la compagnia di cui Richelieu fece nel 1634-1635 un' istituzione ufficiale scontò nel 1793 la gloria della sua origine monarchica e che in quell'anno fu ghigliottinata col .suo re. Solo dieci anni più tardi Napoleone la richiamò in vita, senza però rend'erle il nome ,secolare, ch'essa riebbe poi da Luigi XVIII. L'attuale Académie sarebbe dunque di origine consolare e i dugentonovantott'anni si ridurrebbero a cento– ventinove. Un'età sempre rispettabile. E ,siano dugentonovantotto o centoventinove, l' Académie li porta bene. Quel che non fece ancor sana e snella, lo fa oggi alla vigilia del suo terzo sia pur mitico centenario. Gli statuti del 1634, firmati da Richelieu, avevano infatti san– cito con l'articolo 24 che una delle principali funzioni d'ella compa– gnia sarebbe quella di «donner des règles certa.ines » alla lingua francese, e con l'articolo 26 le avevano assegna,to, tra l'altro, il compito di comporre una grammatica. Il fatto è che l' Académie diede fuori il suo dizionario ufficiale, prescrittole anch'esso dagli statuti, ma la sua grammatica ufficiale, sia stata negligenza o pru– denza, non l'ha avuta mai. Le Remarqites swr la langite française di Vaugel31S(1647), intonate allo spirito puri,stico che d'ominava nella compagnia, volte a distinguere nettamente « bon usage >> e « mau– vais usage », furono favorite e propagate dall' Académie, ma non adottate come proprie. Non saranno stati degli untorelli come Molière (Qu'importe qu'elle manque aux lois de Vaugelas, Pourvu qu'à la cuisine elle ne manque pas? J'aime bien mieux, pour moi, qu'en épluchant ses herhes, Elle accommode mal les noms avec les verbes, Et redise cent fois un bas et méchant mot, Que de brftler ma viande ou saler tro]) mon pot. Je vis de bonne soupe, et non de beau langage. Vaugelas n'apprend point à bien faire un potage .... ), non saranno stati, voglio dire, Molière e gli altri che la nobile com– pagnia escludeva dalle sue sale, a metterle degli scrupoli quanto al purismo. Ma un anno prima che Molière facesse rappresentare Les Femmes savantes (1672), Bossuet era stato ricevuto solenne– mente in quelle sale. Ebbene: nel discorso pronunziato dal nuovo accademico l' Académie è altamente elogiata per tutto quello ch'essa aveva fatto a pro della fissità e nobiltà della lingua francese. È li che si trova la maravigliosa battuta, così tipicamente, così magni– ficamente bossuetiana: « Car comment peut-on confìer des actions immortelles à des langues toujour.s incertaines et toujours chan– geantes ? >>. Tuttavia il grande oratore ha creduto dover insinuare BibliotecaGino Bianco
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