Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932
La Grammaire de l'Académie Française 309' I due a,ccademici seguivano cogli occhi affaticati dai libri e dai manoscritti le vertfginose ellissi che le rondini tessevano e ritesse– vano tra la chiesa d'ei Pamphilj e le care casette p:ebee e boro·,hesi che chiudono a nord la pia,zza, annidatei-:i nei secoli sui rude;i in curva dell'antico circo imperiale. Piazza a ellisse, voli a ellisse. Per un' evidente· associazione ·d'idee, l'insigne storico dell'arte si mise a parfare di certi procedimenti ad'ottati dagli artisti barocchi nella de0orazione interna delle chiese. Con parole misurate e piene di grazia spiegava come essi ripetessero nei disegni del pavimento le linee della volta e della cupola e i compartimenti e le suddivisioni dii ,queste : quello che in alto si profilava nel vano, avvivato <Ìal caldo oro degli stucchi, si proiettava in basso sulla ,super.ficie piana, in una fioritura di marmi policromi. Ricordava, a esempio, le chiese ellittiche <li Sant' Andrea al Quirinale, dei Trinitari ai Condotti, dell'Orazione della Morte in via Giulia, e poi le due gemelle di piazza del Popolo, Santa ,Maria de' Mira.coli e Santa ,Maria di Monte· Santo, rotonda la prima ed ellittica l'altra. Citava, lJe Bros– ses a rincalzo. :Monsignore, divertito, seguiva attraverso gli occhiali le mani del suo interlocutore che tra<:ciavano nell'aria curve, cir- coli, ellissi. · :Ma aid un tratto tutta questa ,serenità dileguò. Fu come ,se una tetra nuvola àvesse ·ottenebrato improvvisamente l'occhio d'el cielo. Era accaduta, una cosa semplicissima. Lo storico dell'arte s'era ricordato che aveva li a portata di mano un esempio sia pure 8tp– pro:ssimativo e nel doke strepito d'ella fontana s'era avviato col suo confratello verso Sant' Agnese, ~piegandogli intanto come la facciata della florida chiesa romana avesse ispirato a Louis Le Vau quella della ca,ppella del Collège des Quatre-Nations. Quando si d[ce un'associazione d'idee! La visione della bella cupola secen– tesca, profilantesi, di là dalla Senna, nel cielo mutevole di Parigi, non poteva non ric.hiamar l'immagine della famigerata Gramma·ire, sulla cui copertina, in un elegante me·daglioncino, è riprodotta come di ragione la cupola di Louis Le Van, comune ?,Silo delle cinque ac– cademie, tra cui la Française, che formano l'Institut. Dall'orna– mentazione barocca il discorso dei due accademici si volse brus<:a– mente all'imperfetto dlel congiuntivo. Perché i primi infortuni della Grammaire son vènuti proprio dall'imperfetto del congiuntivo. Ma con queste atroci forme· verbali siamo già nel cuore cruento della tragedia di cui il colloquio ro– mano dei due accademici è uno d'ei tanti episodi periferici. Pro– cediamo dunque con ordine e badiamo all'essenziale. Tanto più che non sarebbe neppur corretto riferire quel che si d1ssero nel– l'intimità quei due uomini di spirito~ Basti notare che da piazza Navona volarono verso Parigi frecce dalla punta d'oro che tutte raggiunsero il bersaglio della Gramrnaire. BibliotecaGino Bianco
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