Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932
Un'estate a Isola 307 ii;itervenisse Mirella; in tre, dalla nostra posizione alta, potevamo difenderci abbastanza bene per qualche minuto, tanto da dar tempo a Nico d'accorrere. !Ma invece d!i.Nico, ecco apparire in fondo al viale Dora con uno straccio rosso in cima alla sua lancia e gridare : - Abbiamo vinto noi, abbiamo vinto noi! Il castello è preso. - La mia rabbia era al colmo; sapevo che Gigi non avrebbe ceduto. Nello e 'Mirella abbandlonarono la difesa, ripetendo : - ormai abbiamo vinto noi; - ed io, rimasto solo, fui travolto. Gigi saltando sulla «punta)), scalmanato gridava: - Vittoria, vittoria! - S'a~ese una lite furiosa tra Nello, Dora e .Mirella da una parte e Gigi e gli altri dall'altra, sul d!i.ritto della vittoria. Io, avvilito, m'ero messo in disparte e non fiatavo. Mi si avvicinò la Titi; - Stefano, - esclamò, - ma tu sei ferito a un occhio! - Non la badavo. - Oh Dio, è tutto gonfio e insanguinato quest'occhio!; - m'aveva preso la testa tra le mani. Nella sua voce tremava il pianto. Ma io non udivo la sua voce, non sentivo le sue mani; nel mio cuore ili fan– ciullo spietato c'era la desolazione, perché Mirella mi tradiva. GIAN! STUPARICH. BibliotecaGino Bianco
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