Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932
Lfttere di Giuseppe Mazzini a Virgilio Estival 291 Di notizie importanti nulla che non conosciate già dai giornali. La nostra opposizione sta in pari, la mente ostinata, come la francese con- dannata all'impotenza e ad una complicità indiretta. ' Mazzini scrive un opuscolo « Dal Concilio a Dio )) come molti anni addietro &,vevascritto « Dal Papa al Concilio ll, ma p~r Concilio ecume– nico intendeva l'appello a tutti i credenti 1 ). Addio. ,E in un'altra del 26 giugno: Caro Signor Estival, Vostro devoto MAUR. QUADRIO. Milano, 26 giugno 70. Ho fatto la vostra commissione presso l'amministr~ione, Da ciò che vi scriverà l'amministratore,' vedrete che la mesata di giugno vi fu già spedita. Sento con piacere che vi occupate d'un lavoro -sopra Mazzini. È un argomento importante. Procureremo di farvi pervenire l'articolo« Agonia d'una Istituzione l>. Non abbiamo più ritra,tti di Mazzini, né colla firma, né senza. Furono esauriti. Vedo che c'è una parola d'ordine anche nel Partito repubblicano, cioè silenzio sull'intervento in Roma: né l'Assemblea, né la stampa, né le riunioni osano sollevare la questione. Malgré tout, c'è tuttora un fondo di chauvinisme nella nazione : la gloriola di vedere il d!rapeau .sven– tolare in casa altrui, distrae le menti dalla giustizia. E chi non co– mincia a render giustizia agli altri, non ha diritto di reclamarla peir sé. È cosa elementare. E perciò persisto a dubitare che la Francia sia pre– parata a rivendicare la libertà, che è per essa la giustizia. Da un anno in poi, c'è piuttosto regresso che progresso. Per parte nostra, noi Ita– liani siamo indolentj, e meritiamo il governo che abbiamo. Il Partito repubblicano p,redica al deserto. L'Unjtà Italiana è in cattive acque come al solito. Addio. Il vostro devoto MAUR. QUADRIO. L'attiva CQrrispondenza con gli am1c1 italiani e la fervida spe– ranza che per tutta la vita lo aveva alimentato, erano all'Estiva! 1) Lo scritto usci in Milano nel 1870; ne furono fatte due edizioni : tip. Cor– radetti, in-8°, di pp. 47, e tip. Sociale, in-16°, di pp. 47. « È scritto come Dio non vuole e le mie circostanze volevano, - così di esso scriveva il Mazzini al Satlì il 19 aprile 1870 (Lettere, a cura del MAZZATINTI cit., pp. 343-44): - male, confu– samente, con ripetizioni e lacune, oscurità e chiarezza alternanti; .ma credo con– tenga cose vere e utili. Farà gridare, perché flagella da un lato i materialisti, dal– l'altra i cristiani; ma parmi che, se v'è polemica, gli uomini di pensiero, come tu sei, dovrebbero entrare risolutamente nel campo e prendere quello scritto come se– gnale d'una guerra a pro dell'ideale, dal quale i superficiali ingegni italiani si sviano». BibliotecaGino Bianco
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