Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932

290 O. Zaghi concernenti il libro e aggiungergli, in conclusione alle cose che ei m'an– dava dfoendo, generalità sulle condizioni francesi. E le mie, se glie ne hanno prese, lo provera nno. E ,sulle cose francesi ave.te tutte le ragioni del mondo. Colle ciarle delle riunioni hanno pr olungato la vita dell'Impero, che non poggia se non sui terrori ridesti della borghesia. Salvo l'imprevedibile, persisto in credere che saremo primi. Non so se L. [uigi] N. [apoleone] ci farà guerra; e non credo la farebbe; ma saremo costretti a provocarla noi. La Rep. [ubblica] non può esistere un mese senza marciare su Roma. Ben inteso, la Rep. [ubblica] lo farebbe, distinguendo tra la Francia e l'Im– pero, dicendolo, provandolo coi modi che userebbe. Se i Rep. [ubblicani] avranno cuore e senso, sì gioveranno dell'occasione: se no, pazienza: ne esciremo come potremo. Volete un consiglio d'amico? Tentate ogni via, come dite, per farvi conoscere; ma non sagrificate il pochissimo vostro o della moglie per pubblicazioni indipendenti. Pensate a una cosa. S'io non m'illudo, avremo rivoluz. repubbl. in Italia entro l'anno. Venite allora, - ,se non s'affretteranno in Francia, - tra noi e vivrete utilmente. Ma non vi ricacciate per ora in crisi terribili di miseria. Siate paziente come siete tenace. Vedo il Rappel e vi sono grato. Addio : sono in una situazione che non mi lasc.ia riposo né tempo. Com'io reggo, m'è a-rcano. Comincio a creder e che n on posso morire prima d'avere innalzato la nostra bandiera. Vostro sempre Grns. Le vostre lettere all'Unità sono buon.e e piacciono assai. A questa lettera seguiva, o preced'eva immediatamente quest'al– tra che Maurizio Quadrio, il collaboratore più fedele e disinteressato di Mazzini 1 ), scriveva all'Estiva! dia Milano: Milano, .9 marzo 1870. Due linee per dirvi che da 'forino mi vengono date tristissime infor– mazi_oni intorno al ,Sappia. Rotto ad ogni mal costume, era inoltre considerato qual delatore. Non mi ,stupirei se venisse chiarito aver egli in– dotto il Megy a scrivergli quel biglietto compromettente che fu poi trovato. Mazzini lo conosceva già per quello che vale, ed è per non discredi– tare il suo libro sopra Pippo che il Sappia lo scrisse col casato di sua madre Simoni. Non so nemmeno se il suo vero nome sia ,Sappia. Mazzini gli scriveva appunto intorno a quel libro, ma di certo non lo .sceg~ievaa suo agente politico. Informatene, se bisogna, i democratici francesi. 1 )_ 1!1Pist-Ola~ di Maurizio Quadrio ecc., Golio, Milano, 1876; G. U. OXILrA, Di Maurizio Quadrio e d'una sua lettera inedita (in « Nuova Antologia», serie V, vol. 171, 1914, pp. 446-56); 0uRÀTULO, op. cit., pp. 401-7. BibliotecaGino Bianco

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