Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932
Lettere di Giuseppe Mazzini a Virgilio Estival 281 Francia nel caso contrario ? Io simpatizzo coi vostri motivi· e non v'è paragone tra una oocupazione e una missione, ma credo nell~ prossi– mità d'una crisi in Italia e che trovereste la vostra via tra noi. II -di– segno di Francia è incerto, - non nei risultati, ciò che non importerebbe gran fatto con un uomo come voi, - ma nel potere essere accettato: ha bisogno ,d'assenso da ailtri. Pensate bene e decidete. E se decidete, badate : chiedete tutto quel poco aiuto che posso offrire per andare e tentare e avventuratevi. Nessuno accetta un collaboratore da lontano senza vederlo. Verm. [oler] non lo farà di e.erto. Io posso rac– comandarvi e prepararò ffterreno; non ottenere promesse . .Sapevo della Assing. La corris,p. Parigina era già fissata mentre eravate in carcere e quando io non sognavo neanche che poteste andare in Francia. Era im– possibile retrocedere senza deludere quasi disonestamente. II Dovere e il Pop. [olo] d'Italia son fuori di questione: sono agli estremi e non pagano aleuno. Qualunque sia la deci,sione che prendE:lte, veglierò sempre su tutte le opportunità di lavoro per voi. Non posso scrivervi più lungamente come vorrei; ma abbiatemi vostro Grus. 11 febbr. [1868]. Le condizioni della Francia e di Napoleone, al quale Mazzini fin d'al 1858 aveva predetto rovina 1 ), eranò all'Estiva! un continuo in– citamento ad agire, a non perdersi d'animo, una dolce speranza del trionfo dell'ideale repubblicano. Mazzini stesso ,s,perava in questo trionfo; anzi, nella sua perenne illusione, ne era convinto. ,Ma vo– leva che l'iniziativa partisse dall'Italia, più preparata e più adatta all'impresa e temeva gli eccessi e le esagerazioni della lotta. L'oc– chio vigile guardava ad entrambe le nazioni e ne ,soppesava e ne vagliava i pa1piti, le incertezze e i dubbi. Avversava un movimento che rinnegando, secondo lui, la sacra idea d'unità nazionale era, non il principio di un'era nuova, ma l'ultima conseguenza dell'antico principio d'individualismo; per questo avversò la Oomrwune, col– pevole ai suoi occhi di avere sviato dal segno U moto della Democra– zia europea e falsato il programma repubblicano, mentre la guerra franco-prussiana che doveva travolgere l'uomo del 2 Dicembre, acquistava per lui valore di espia,zione « severa oltre· il giusto; e per questo largamente compita)) 2 ). Due erano gli errori fondamentali che imputava alla Francia: il primo, di credere che l'iniziativa del moto d'incivilimento fosse « retaggio perenne e quasi inalienabile della Francia)), il secondo, che la rivoluzione del 1789 anziché aver conchiuso un'epoca: ne avesse iniziata una nuova e che non si trat- 1) MAZZINI, Scritti editi ed inediti, a cura di .A. SAFFI, vol. X, pp. 17-41: .A Luioi Bonapa1·te. 2) La guerra franco-prussiana, vol. XVI degli Soritti cit., p. 52. BibliotecaGino Bianco
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