Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932

Lettere di Ginseppe Mazzini a Virgilio Estival 279 sappiamo quale propagand'a fa egli da più anni, sia coi suoi scritti, sia anche col suo operare e perciò non possiamo tollerarlo. - In– fine si parlò di proroga.re la mia partenza .... e il Cadorna accorda– vami 24 ore di tempo per regolare i miei affari. ... « L'importante è di non lasciare la Ninetta senza danaro. Quando pa,rtirò essa avrà poco più poco meno un centinaio di lire, ma al primo del mese bisognerà pagare la macchina e l'alloggio. Perciò d'unque prego a mani giunte la Mà,rietta di vendere presto d'ei col– letti e di mandargliene l'importo, perché capite anche voi che la · situazione ,sua sarebbe terribile se.... basta, mi fermo, non ardisco pensare a questo .... Oh, a proposito dell'accusa fattami di avere c()spirato contro lo Stato, voi vedre,te in un opuscolo che presto verrà stampato in Milano dal Bianchi un rapporto scritto da me al Maz .... sulla situazione dei partiti in Roma. In questo rapporto io dlico: 'questione di onestà iinpone a voi e ai repubblicani di fare abnegazione dlelle vostre aspirazioni, imperocché un moto repubbli– cano in Roma potrebbe rovinar tutto, sembrandomi in questo momento i Romani poco propensi per una tale forma di Governo '. « Ohe cosa pensate di queste mie parole? Forse forse se il procu– ratore del Re le avesse lette avrebbe modificato il suo operare, ma non ho voluto informarlo di questo, sembrandomi una umiliazione : solo dal tempo e dalla storia aspetto giustizia .... Sono convinto che così si è operato perché sono francese. Se fossi stato trattato in que– sta maniera dal Governo del Papa mentre tentavo in Roma di for– mare squadire rivoluzionarie, nulla avrei da dire, e la mia disgrazia sarebbe stata una giusta conseguenza delle mie azioni; ma in Italia! lascio pensare a voi quante idee mi travagliano il capo)). L'espulsione colpiva l'Estiva} in un momento criticissimo, senza soldi, senza una possibilità, per qualche tempo, di guadagnarne, con la moglie e una figlia stille spalle ; e il pensiero solo di trovarsi così, da un attimo all'altro, sbalestrato incontro all'ignoto, allon– tanato da quella terra che considerava oramai sua e per la quale aveva lottato con la penna e con la spadla senza stancarsi, gli riem– piva il cuore d'amarezza e di rimpianto. Ai primi di febbraio del '68 era a Lugano presso la famiglia Nathan in quella villa Tanzina a Mazzini sì cara e piena di dolci ricordi, e verso la fine del mese era prob~bilmente a Zurigo dove aveva valid'e raccomanda,zioni 1 ). 1) Tra le carte Estiva! si trova una lettera cli Edmondo Valentin diretta al prof. Dufraisse di Zµrigo. Si noti però che l'indirizzo a : cc Monsieur Mare Dufraissa Professeur à Ztirich » è di pugno del Mazzini. Si potrebbe credere che sia stata scritta per consiglio o sotto la dettatura dell'EsuJe; l'ispirazione è evidente. La lettera è in data di Woolwich, 6 febbraio 1868: « Un de nos compatriotes et coré- BibliotecaGino Bianco

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