Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932

268 O. Zaghi il 6 novembre scriveva al Dolfi in Firenze : - non una località comunque piccola, dove non abbiamo un individuo almeno : non un ,solo individuo appartenente aJla nostra fede che rimanga inu– tilizzato .... Organizzate il lavoro. Due o tre giovani intorno a voi v'aiutino e .s'occupino d'intavolare un po' di statistica e qualche relazione coll'esercito. Dite a tutti che davanti alla necessità di finirla e redimer l'Italia dalla rovina morale, ogni piato, ogni gra- .dazione d!idottrina individuale deve sospendersi : repubblicani tutti lavoriamo concordi per aprir la via alla Repubblica : poi ciascuno predicherà quel che vorrà.... Concentramento, vita e fiducia reci– proca, e la vinceremo, perdio)) 1 ). Roma era la mèta delle sue aspirazioni; da essa dipendeva l'adempimento dei destini di'Italia. Averla repubblicana era que– stione indLspensabile, da cui non si doveva transigere per nessuna ragione. Guai a parlare di annessione e di plebisciti : « dobbiamo noi tutti annetterci a Roma)) scriveva, poiché dalla città eterna d'oveva nascere « l'era del Diritto umano e della spontanea unità morale delle Genti sotto gli auspicii della comune Giustizia e Li– bertà)). Tutta l'attività di Mazzini tendeva a questo fine, al quale indirizzava le forze dei 150 Comitati italiani e d'elle società ope– raie. Da Lugano, nell'intimità di Giuseppe e di Sara Nathan, <e la migliore amica italiana eh' io mi abbia, ed una delle mi– gliori donne· èh' io conosca)), e d'a Londra, egli diramava per tutta la penisola le istruzioni ai Comitati e agli amici esortandoli ad or– dinarsi, ad organizzarsi, ad aver fede nel trionfo dell'ideale repub– blicano. Virgilio Estival era tra questi. Do.po la campagna d'el Tren– tino egli era probabilmente ritornato a Ferrara, poi, per essere più vicino e per osservar meglio lo svolgersi delle vicende italiane, era andato a Firenze, d'ove copriva l'attività mazziniana che espli– cava sotto le parvenze di operazioni industriali. Come e quando ,siano nati i primi approcci con iMazzini, non sappiamo con certezza; ma non devono risalire, credo, oltre il '66, quando cioè l'Estival incominciò a collaborare all'Unità Italiana, di cui Quadrio e Brusco Onnis erano l'anima. La prima fettera dì -Mazzini ad Estival è indubbimente del 4 lu– glio 1867 : le altre si susseguono a làrghi intervalli di tempo fino al marzo 1870 dandoci, nella loro brevità e nell'esiguità del numero, un'id~a abbastanza precisa dei rapporti e della considerazione che l'apostolo genovese nutriva pel giovane straniero, del quale ammi– rava l'ingegno) la tenacia, l'ardimento e la fede intemerata. A lui raccomandava in Firenze la diffusione dell'Alleanza e 1 ) SAFFI, Proemio cit., 'vol. IX, p. 30. BibliotecaGino Bianco

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