Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932

Lettere di Giuseppe Mazzini a Virgilio Estival 267 <lopo tanto combattere. Era una sconfitta -sotto l'apparenza d'una vittoria, resa più dura dai disastri e dalle perdite sofferte. ,Mazzini che con l'animo teso aveva seguito la campagna, scritto agli amici fedeli di Genova « che bisogna urlare, pregare, minac– ciare perché non s'accetti.. .. l'elemosina del nostro)) e d'a Luigi Na– poleone doppiamente funesto all'Italia che aveva asservito alla sua politica 1 ), correva da Como a 1Milano per promuovere una forte agitazione fra i volontari contro la pace e salvare il Trentino, scri– veva a Garibaldi,· ritornato alla solitudine di Caprera, di proda– mare la repubblica marciando su Vienna e su Firenze 2 ) ; e quando per la fame, le malattie e le fatiche vedeva che tutto era impossi– bile e che il genera,le era insensibile al suo appello, si fermava an– gosciato a Lugano, ,sdegnato contro la monarchia che, con Aspro– mpnte, la Convenzione di Settembre, il trapasso d'ella Capitale a Firenoo, gli eccidi di Torino e l'ultima guerra « contradfi.ceva ogni giorno più alle speranze in lei riposte da que' patrioti che n'aveano accettato gli auspicii )) 3 ). Rifiutava l'amnistia firmata da quaran– tamila persone e la candidatura a deputato che Messina con nobile ostinazione gli aveva per quattro volte offerta, e nono-stante le sofferenze, le lunghe fatiche, i dolori morali e le delusioni patite e i turbamenti nervosi che lo prostravano per giorni interi e che avevano scavato un solco profondo nel suo volto di un pallore ca– daverico 4 ), riprend~va più appassionato che mai le sparse fila del Partito, lavorando senza stancarsi « come in un turbine, un po' come Paolo senza Francesca, logoro, anelante al riposo )), e formava l'Alleanza Repubblicana Universale che proclaanava e ordinava in ogni città d'Italia con l'educazione e l'azione. Nel centro, in Lombardia e in Sicilia l'Alleanza si diffondeva rapidamente, aiutata dallo stato di irrequietezza e dalla d'elusione che aveva preso la penisola dopo i disastri di Custoza e di Lissa. Il prestigio della Monarchia scemava, il Piemonte stesso era scosso e « un'onda di cupo malcontento, non formulato, ma pronto a sfogarsi)), vagava per tutti gli animi. In questa malata situazione la parola di Mazzini lavorava e attaccava: « Pensate che 'il problema dia sciogliere è questo, - così 1) MAzZATINTI, cit., p. 1054. 2) GARIBALDI,. Memorie autobiogra,fi,ohe, Barbèra, Firenze, 1888, p. 425. 3) AURELIO SAFFI, Proemiò al vol. XV degli Scritti !i,i Mazzini, cit., e ripubbli– cato nel vol. IX dei suoi Ricordi e Scritti, Barbèra, Firenze, 1902, p. 9; JESSIE W. MARio, op. cit., p. 432. 4) BOLTONKrNG, Mazzini, traduzione di M. PEzzt PASCOLATO, Barbèra, Firen– ze, 1922, pp. 213-214; LUIGI CARCERERI, Quattordiei lettere inedite di Giuseppe Mazzini a Felice Dagnino (in « Rassegna Storica del Risorgimento», anno VI, 1919, pp. 316-H); ,SAFFI, Proemio cit., nel :vol. IX dei Ricordi e So-ritti, pp. 5-8. BibJiotecaGino Bianco

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