Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932

Lettere di Giuseppe Mazzini a Virgilio Estivai · 261 non poteva non urtare il ligio tradizionalismo della società a,risto. cratica ferrarese fed'ele alla Monarchia e a Casa Savoia; la picco– lezza dell'ambiente stesso. favoriva gli screzi con la ,società demo– cratica, di cui l'Estival era uno dei massimi e~ponenti. Di questo stato di cose troviamo traccia in una lettera del Ci– fani del 22 novembre 1865, insieme al desiderio del nostro di ab– band0r:nare Ferrara e di portarsi in una, città dove fervevano le lotte dei partiti e dove meglio poteva esplicare la sua attività di re– pubblicano a contatto degli uomini e degli avvenimenti: l'orizzonte politico si andava infatti oscurando. Consigliato dall'amico Cifani che gli forniva commendatizie, il lunedi 26 febbraio 1866 Estival partiva per Napoli lasciando a Fer– rara, con suo grande dolore, la moglie e la :figlioletta, si fermava alcuni giorni a Genova per visitare Campanella e gli amici, e da Livorno faceva una corsa a Firenze (5 marzo), dove s'incontrava col Ricasoli, coi d'eputati Oatucci e Cannella e col senatore Leo– pardi. Il 9 s'imbarcava sul Marco Polo e due giorni dopo era a Napoli 1 ). Con pochi soldi in tasca, tra un articolo e l'altro che andava pub– blicando sul Popolo d'Italia, tra un.a conferenza e il disbrigo della numerosa corrispondenza che l'occupava diverse ore del giorno, i lunghi colloqui che aveva con i molti amici democratici, la stesura di un romanzo a sfondo politico dal titolo : Bianca e wn colpo di · Stato, che Edoardo Sonzogno gli doveva pubblicare, e l'elabora– zione di un altro sul militarismo, Estival paissava lentamente i giorni. Instancabile nella sua attività e sempre pronto a discutere e ad attaccare questo o quel progetto di legge (ad esempio quello Panciani riguardante la libertà comunale), coltivava con passione lo studio della lingua tedesca e gli studi :filosofici, nei quali voleva aip– profondirsi; autori preferiti erano Bastiat, Comte, Tocqueville, che alternava con Lucrezio. Intanto gli avvenimenti precipitavano, la guerra contro l' Au– stria era imminente e gli animi erano eccitati. Mazzini che cinque anni prima aveva predicato la cooperazione con la Germania, de– nµnciava l'alleanza con « uomini che rappresentavano il dispo– tismo» temendo l'àbbandono del Trentino e prometteva di far tacere il proprio repubblicanismo qualora le ostilità fossero scoppiate 2 ) ; 1) Nel Museo del Risorgimento di Ferrara si trova un frammento di diario de1- l'Estival, dall'll febbraio al 5 luglio 1866, assai interessante. 2) L'attività politica di Mazzini dal '60 al '66 fu quasi interamente dedicata alla liberazione di Venezia; dopo Aspromonte specialmente l'idea in lui, unita al– l'odio contro la monarchia, divenne addirittura ossessionante. Al pittore ferrarese Gino Bordolli cosi scriveva da Londra (la lettera· è inedita, a quanto mi consta): « Fratelw - EJbbi la vostra. Non m'è possibile scrivervi a lungo: mi manca il tempo; ma vi ricambio la stretta di mano, serbo il nome vostro e, - se s'avvi- BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy