Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932
La balia .355 .. lungo i fianchi come se non avesse altro da dire altro c:he mostrare ' la sua miseria. La balia si mosse dal suo canto come per dare il segnale. Ma la vecchietta la fermò nel passare. - Senti, Zaira, se tn potessi, prima che tu puoi. ... La balia si voltò con una mossa impaziente: - O non ve l'ho manda.ti tutti, il primo del mese? - Già, - esitò la vecchietta, - ma Beppe, tu lo sai. ... - ,Ma come avete fatto a spenderli? - nella voce e nello sguardo c'era un lontano :a;gomento. - Aveva un debituccio, dagli ultimi giorni di Carnevale, aveva avuto sfortuna a giocare, alle Stanze. E Fausto non voleva aspet– tar più, non intendeva ragioni. ... - Dite la verità, -- si rivoltò aggressiva la balia, cosi che la vecchietta fece un passo indietro, _: sono andati insieme, lui e l'Assuntina, alla fiera. - Macché irn;ieme ! - esclamò la donna. - Benedetta te e le idee che ti fai ! Già sei sempre stata .... Andava Gosto. col carroz– zone; erano tanti, hanno imbarcato anche loro .... ·- La solita brigata, eh ? Frego, Mario della Gatta e la Bel– lona del Ponte, eh ? E Beppe e l'Assuntina, eh ? - E come spin– gendoli fuori, di dietro : - Lei lo vede, signora Agnese, lo vede .... IV. Dal buio insensibilmente era sorto il profilo dei monti. Dintorno a lei le cose non apparivano più come ombre e luci taglienti a spi– goli acuti nelle misteriose profondità abbaglianti di luna, bensì prendevano corpo, diventa.valio tonde, fuse, solide, vere. Sghi– gnazzò una civetta da un tetto che lei non vedeva. Maria San– tissima, come era piccola lei, in quel gra,n silenzio notturno. A un. tratto si rammentò di un cane che avevan voluto mandar via di casa, quand'era bambina, che l'avevano da.to a un barrocciaio che andava dalle parti di Pisa; e ecco due giorni dopo sé l'eran visto riapparire, e si era messo sotto l'armadio e c'era morto, povera bestia. Ecco, avrebbe fatto così anche lei, purché la lasciassero entrare, in casa sua. La luna prossima al suo calare impallidiva. Di là dai monti il cielo si tingeva di rosa. Veniva il giorno. La balia si segnò. Un gallo cantò, nel silenzio. Il profilo dei monti la salutava, l'accoglieva come le pareti fa– miliari di casa. Erano i monti che senza mai guardarli aveva avuto negli occhi tutta la vita, i monti che chiudevano il suo piano, il suo mondo. Sentì traboceare dentro di sé una felicità simile alla voglia di piangere Potevano essere le quattro: aveva camminato BibliotecaGino Bianco
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