Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932
La balia. 349 la bambina e si ritarda un minuto alla poppata, ci sgrida come se non si avesse coscienza nessuno. E dire che quando venne non ·sapeva leggere le ore, all'orologio. - Ma le vuol bene sì o no, alla bambina ? Perché tutto è lì. Per il resto .... Si sa, con le balie bisogna aver pazienza. Ma quando non vogliono bene ai bambini, allora .... - Ah, che vuol sapere ? Oreda, non ci si capisce nulla. La tiene in un modo che meglio non sarebbe possibile. Vedesse per esempio dopo il bagno come l'asciuga, che la bambina è anche im– paziente di prender la poppa, e sa, son cose che si vedono, sotto i braccini, e poi col boro-talco, ora ha visto che la bambina ha tutte quelle pieghine di grasso, non ne lascia passare una. Ma lo fa con una cert'aria,, seria seria, quasi direi per ispregio; no, per il senso del dovere e basta. Qualche volta dispiace anche a noi, mentre ·siamo lì a sbaciucchiarla, che fa quei bei sorrisini, a sentirsi quella donna seria, dintorno: come se ci rimproverasse. Però l'altro giorno gli son capitata addosso all'improvviso, io ero dentro la siepe di leccio, dietro la villa, e lei era a sedere sul pratino e aveva la bambina sulle ginocchia e si sorridevano tutte e due in un modo che se fossi stata io la mamma, mi sarei ingelosita. iMa già l'Anna lo sente, e più la balia fa la scontrosa e più lei s'ingelosisce. Io dico che la balia vuol bene alla bambina, ma non si vuol far vedere, anzi non lo vuol veder nemmen lei. E un tipo tutto istintivo, ri– troso .... sincera però, questo sì. - E buona, in fondo ... , - fece il d'ottore, distratto, guardando la strada bianca di polvere. - Buona sì, ma non ,è nemmeno· stupida. Fa le sue osserva– :zioni, deduce le sue conclusioni, zitta zitta. Giacomo .... - Un bel tipo, anche lui, - si rallegrò il dottore. - Lo sa come la chiama Giacomo ? La nostra bolcèvica. E la balia ride. Se dovessi dire che ha un debole per qualcuno, direi che l'ha per Giacomo. F} anche Giacomo .... - Ah, lui la guarda come guarderebbe un coleottero o un cri– minale o un mattoide o un genio .... l'interessano tutti. È lo stu– dioso. - Sì, - fece la signora Agnese, - ma anche da uomo di cuore. Il dottore la guardò, al suono della voce : la signora Agnese era anche più dignitosa, se si poteva esserlo, del solito. Gran donna, la signora Agnese, pensò fra sé il dottore con un certo senso di umiliazione come vergognandosi di non essersi mantenuto al suo livello con quell'osservazione che voleva essere soltanto arguta. Già: uomo di cuore, ma era anche tanto buffo, Giacomo, era così esattamente il suo tipo, che qualche volta restava difficile di veder l'uomo di cuore dietro a quelle lenti campate per ftria che non guardavano nulla. BibliotecaGino Bianco
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