Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932

344 D. Oinelli mamma che ha il suo hamhino malato grave: che vuoi stare a pen– sare? - ,Ma tu lo capisoi, il contagio .... Non può più tornare. - Certo è un peccato, ma come si fa? Son disgrazie che capi- tano. Difronte alla sua .... - Giustissimo ; ma quando si azzecca bene una, volta, dispiace cambiare. Non sempre va così bene .... Con un lieve sgrigliolìo di ghiaino tritato. apparve da una svolta del viale la signora Agnese spingendo davanti a sé la car– rozzina. Era una signora attempata di bella prestanza, coi capelli già tutti grigi sulla carnagione anc6ra fresca; alta e distinta nel vestito di seta nera di buonissima fattura, anche se di taglio antiquato, come volutamente. - Ah, dottore, che sciagura ! Ma guardi, guardi come veniva su bene: un fiore. Vedrà ora quando si sveglia .... - Mi ci lasci parlare a me, signora Agnese. Ne ho visti tanti di questi casi. Lei mi capisce: una sposina giovane. Per me deve essere stato anche a tornare in campagna, la nostalgia dei suoi posti.. .. - Ma se non ci voleva venire in campagna. Aveva paura di trovarsi sola. Si ritrovava, fuori, con due o tre amiche dei suoi posti, a Firenze, balie anche loro; era tutta contenta .... - Già, - fece la signora, Anna,·- bisognava provvederle an– che la società, alla balia. - Si può sempre scrivere al dottore di lassù, - riprese ii dottore, - per sentire di che cosa si tratta, la verità precisa. - Ma intanto se, Dio non voglia, succedesse una disgrazia, - s'intromise Giacomo con severità, - siamo stati noi a impedire a una madre .... - Oh, Giacomo, --- fece la signora Agnese con una non più celata impazienza nella voce, l'impazienza della noia, - scusami tanto, ma queste son cose che non ti riguardano. Lascia fare a noi donne. Tu pensa ai tuoi libri, che per la bambina c'è chi ci pensa. - Ma non si tratta della bambina ... , - fece Giacomo con una sottile esasperazione della voce. - Appunto invece si tratta della -bambina, - insistè la signora Agnese con una serietà dignitosa nella voce che non ammetteva re– plica. - Ah, ecco la balia. Tutti alzaron lo sguard'o. Non sapendosi guardata la balia veniva su nel bel mezzo del viale di cipressi con un'andatura che non le avevan mai visto; come se seguisse il ritmo di un canto inte– riore. Muoveva i fianchi in misura ondulando sulla vita e persino le braccia, e nel venir su strappava ora di qua ora di là una ra– metta o una bacca e la teneva fra i denti come per sentirne il gm;to amarognolo. Era vestita tutta di i;eleste, un celeste chiarissimo BibliotecaGino Bianco

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