Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932
342 D. Oinelli vuol dir che accuse come quelle della halia non le potrebbero por– tare. Ohi non va avanti, è perché non vuole; colpa sua. E tu hai visto, non si sapeva che cosa rispondere. - Già, - rifletteva il dottore col,cappello in mano, - ma ce n'~ un'altra di risposte: bisognerebbe distinguere quali sono le cause e quali gli effetti... .. - Cioè? - fece il professore controvoglia, come costretto. - Cioè se sia la riochezza che ha prodotto questo modo .di far bene le cose, ,di rallf)var bene i bambini per esempio, o questo: modo di far bene le cose che ha prodotto la ricchezza : non so se mi spiego. E dall'altra parte, se è la povertà che ha prodotto quella pigrizia, o la pigrizia la povertà .... - Certo ... , - il professore pensava, ora, assorto in silenzio. Di sulla soglia il dottore si guardava intorno come se avesse di– menticato qualche cosa, i guanti o l'ombrello. - Io nei sistemi sociali ci ho poca stima. Il bene dell'umanità non è li .... Ah ecco, - fece a un tratto rischiarandosi tutto e inca– vicchiando il braccio sicuramente in quello di Giacomo, - dunque ti dicevo della marchesa Luini. Iernotte ero appena entrato nel primo sonno che mi chiamano; ti puoi immaginare gli accidenti che mandai. Pare che la ma,rchesa Ottavia si fosse svenuta, che non si volesse riavere, che fosse in fin di vita. Hùzzolo il letto, per modo di dire, alla mia età, e .... -:- Scusa, mi par di :sentire il telefono. E nessuno risponde, al solito. Tutti persi per quella bambina. Addio, scusami, caro. Rammalinconito il dottore guardò per la tromba delle scale : bisognava pur decidersi a farle, con la marchesa Ottavia sulle brac– cia, in sospeso. II. - Dunque, dunque, - il dottore tratteneva fra le sue la ma– nina piuttosto pa,ffuttella,, - mi dica. Ah, che piacere di ritrov-arsi con gente come loro ogni tanto. E poi la campagna, ora .... - Vero, dottore, com'è bello! -- Era proprio uno slancio del- l'animo. . - Bello, bello, -:- fece il dott.ore cercando di ripararsi gli occhi con la mano per dare 1Jn'occhiata contro il sole. Ma il sole abbaci– nante era più forte; bisognava chiudere gli occhi. Però anche a occhi chiusi, contro le palpebre rosate, la bellezza della vallata dintorno si sentiva lo stesso in quel benessere del sole già volgente al tramonto mitigato da un alito di marino che invadeva tutto il ·corpo come la requie di un sonnifero. - Anch'io son di campagna, lei lo sa, - riprese con un so- ibliotecaGino Bianco
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