Pègaso - anno IV - n. 9 - settembre 1932

340 D. OineUi n'eran di quelle che avevano più pedigree di un puro sangue: erano state da tutte le parti a allatta.re ; ma la questione dell'età è impor– tante: questa ha un ba mbino di un mese, le altre eran tutte di latte più vecchio. E per dir la verità ci piaceva propriò anche la persona. Se ne vide tante, an·che dopo, ma si tornava sempre a pensare a lei. Eppure non è nemmen bella. Cioè : un discreto pezzo di donna, un bel personale, ma il viso no, ecco. Però., chi lo sa, ha qualche cosa negli occhi: anche a Giacomo restava simpa,tica. - Parrebbe buona di naturale, - fece il marito. - Anche quello ha la sua importanza. - Uhm, - commentò la moglie. - Buona sì, ma ha il suo ca– rattere. Ora che la conosco un po' meglio .... - Poi come scuotendo un'esitazione: - Ecco, anche dianzi, un momento prima che venisse il dottore .... - Gli uomini si erano fatti attenti .... - gli è venuto detto, da sé, ma forse non bisogna dargli importanza .... - Cosa? - fece il marito con più curiosità che non paresse naturale. - Niente di straordinario; però è franca, aperta, questo sì. E poi invece è una scontrosa di prim'ordine. È curiosa. Chiusa, nera, e poi a un tratto vien fuori con certe cose.... Ecco, senza nessun motivo apparente, ha detto che lei non se lo credeva che ci fosse tanta differenza fra ricchi e poveri. « Tanta così non me l'im– maginavo davvero>). E che si capiva perché venivan su meglio i bambini dei signori, a, tenerli così.. .. - Uhm, -- fece il dottore dopo un silenzio allarmato. - Già, - fece eco il marito. Come al solito l'Anna si pentiva di aver parlato troppo. Ecco, ora Giacomo non avrebbe voluto perdere quella bella occasione di dare aria alle sue teorie, di espa,ndere le sue osservazioni e conclu– sioni. E gli &arebbero tornati a gola, e sa-rebbero tornati a gola anche a lei, quei giorni scuri, quelle torbide parole, quell'incubo. Che colpa ne aveva lei se non aveva potuto allattare, se in questo, anche 1n questo, era andata contro alle teorie del marito, alle sue più segrete e meno soddisfatte aspirazioni di uomo giusto, di uomo che avrebbe dato metà dei suoi giorni per vivere secondo i suoi prin– cipi e che invece nella vita non riusciva a applicarne uno solo? 'Ma che colpa ne aveva lei se non poteva, non poteva; se ogni volta che, contro alle ingiunzioni dell'ostetrico, della levatrice, del dottore, si provava a mettersi la sua creaturina al petto, ecco pareva che non ne potesse spremere altro ehe dolore, dolore che lei arginava, ratteneva con tutto lo spasimo di centomila trafitte di spilli, sino a che non sgorgava prepotente 1n quei gèmiti, in quelle strilla di agnello che sgozzano ? E, lei, non sarebbe stato nulla, ma la bambina pativa : dimagrava, si assuefaceva a mangiar poco, non piangeva BibliotecaGino Bianco

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