Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932
\ Oapìtan Menelicche 205 spezza il lezzo del lardo. Dopo che ha bevuto, netta con la mano torno torno, la bocca della bottiglia, sputa : ' - Speriamo che Menelicche non vi abbia messo la bocca. Ora solleva la falda di lardo, la tiene un istante sospesa davanti agli occhi esterrefatti di Scandorza, poi si sporge fuori bordo, la– scia cad'ere il lardo in mare. Al tonfo, segue un sospiro di sollievo dli Scaindorza : · - Ora vattene ·a dormire, Fidardo. - E ora voi andateglielo a raccontare, a quel porco. La passione di Menelicche erano le storie dei filibustieri. Il tempo non ha confinato questa parola: filibustiere, fra le me– morie storiche ; anzi ! Tanto che ancor oggi questa parola è viva e piena di promettente vitalità; e serve a indicare un signore di molta distinzione che con eleganza e disinvoltura cammina fra i reticolati dei cinque cod.ici : un furfante spesso fornito di agile e fertile inge– gno, servito da belle maniere: La gente dabbene, che ammira sopra tutto la :finezza dell'educazione, guard'a estatica i ve.rtiginosi esercizi ed) esclama : - Ma che bravo ! Così esclama Menelicche per i suoi filibustieri : - Ohe bravi ! - e forse in cuor suo rimpiangeva di essere nato troppo tardi. Perché i :filibustieri che lui amava eran quelli che avevano dato, per così dire, il nome e lo stile alla classe : quei pirati dei mar! d'America che, posseduti dalla febbre della libertà e d'alla febbre dell'oro, vi– vevano d'imprese d'altissima delinquenza e d:i maravigliosa auda- ,, eia, onde la storia, come spesso le càpita, si trova imbarazzata se deve collocarli tra i briganti o tra gli eroi. Le storie degli avventurieri e dei briganti di terra e di mare hanno sempre avuto i loro appassionati o «tifosi)), come si dice oggi : ma per Menelicche costituivano tutta la storia. Ognuno ha una sua maniera di abbellirsi la vita. Aveva un libretto sgualcito, scompaginato, unto: li leggeva le storie d'ei filibustieri, e, tranne il libro da mes13ala domenica e le polizze di carico, altro non leggeva. Leggeva a voce a,lta, stentata, in francese, così com'era scritto il libro ; poi traduceva nel suo gergo,. periodo per periodo : e biso– gnava starlo ad ascoltare, s~d'uti sulla coperta, e lui seduto più in alto, su un mucchio di vele o di cordami. _ A quando a quando, Menelicche interrompeva la lettura, si al– zava, con aria dignitosa, maestosamente sputava in mare: pareva che Dio avesse creato il mare perché servisse a lui di sputacchiera. Ormai avevamo imparato a memoria le sue storie; ma se alzava gli occl,ti dal libro e s' accorgeva che qualcuno s' era sdraiato e aveva chiuso gli occhi, s'infiammava. Afferrava la sua frusta, e via a gambe dietro a quello che scappava, e ringhiava : B1bliotecaGino Bianco
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