Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932
192 F. Moroncini sebbene in tono scherzoso, il nobile Bista non avrebbe certo osato scrivere a donna onesta e stimata: Oara Lenina, veramente questo diminutivo adesso non vi sta bene; e, se volete meritarlo, dimagrate, e perché ciò avvenga, chiedete a Ferdi– nando la permissione di fare all'amore: che ,spropositaccio ! Fatelo in modo che se ne avvegga, ma non possa impedirlo, e vi bastoni per lo meno due volte il giorno 1 ), e vi tenga a pane, acqua e aceto, e vi levi il sonno dagli occhi etc. etc. Non posso fare a meno, quando vi scrivo, di dirvi quelle corbellerie, che sono usato di versare a piene mani quando vengo a trovarvi in Firenze. Abbiate cura della vostra salute, e mante– netevi dura d'animo e di corpo, ché della roba floscia in questo mondo ce n'è troppa .... 2 ). Ben triste fu lo .stato del Leopardi in Firenze dopo la partenza dell'amico. Anche la donna che gli bruciava il poco sangue delle sue vene era wssente, recatasi ai bagni in Livorno. Per ri0ordarsi a lei, iGiacomo colse il pretesto di darle notizie di Antonio aocen– nando alla passione di lui per l'attrice: Ranieri ,è sempre a Bologna, e semp,re occupato in quel suo amore, che lo fa per più lati infelice. E. ,pure certamente l'amore e la mort'fP sono le sole cose beUe ohe ha il mondo, e le sole solissime degne di es– sere desiderate. Pensiamo, se l'amore fa _l'uomo infelice, che faranno le altre cose che non sono né belle né degne dell'uomo. ,Siamo già lontani dagli entusiasmi e delirii paradisiaci del Pen– siero dominante; e· già un funereo presentimento si accoppia al fervore amoroso. Ma al desiderio spaismodico, e ·al sogno di poterlo vedere avverato, sia pure nell'istante supremo della morte·, Giacomo non sapeva rinunziare; e il povero poeta, malato e abbandonato « dai più diletti amici)), fece gridare e implorare. quel_suo desiderio nei versi del Consalvo, sperando forse di giungere in tal modo a commuovere quella bellezza senz'anima attraverso il canto,· unica forma d'indiretta dichiarazione d'amore d!i cui egli si sentisse ca– pace nel suo timore sovrano 3 ). Frattanto il Ranieri si dibatteva in Napoli tra le difficoltà eco– nomiche e domestiche, e sempre più si arrovellava nell'amore della Pelzet. Giacomo, da Firenw·, partecipava alle pene dell'amico, si 1 ) Questo fatto doveva essersi più volte verificato, e non dalla sola part(lo. del marito; Poiché u,na lettera della Marazzi al Ranieri c'informa che anche l'at– trice sapeva menar le mani. 2 ) Lettere ined. cit., pubblicate da JARRO. 3 ) Avrà la Fanny capito l'intenzione del poeta, come potrebbe apparire dalle sue parole scritte più tardi al Ranieri : « Direte vi prego molte cose all'ottimo Leopardi, le .di cui poesie nuove mi hanno molto dilettato, specialmente n Oon– salvo >> ? BibliotecaGino Branco
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