Pègaso - anno IV - n. 8 - agosto 1932

ll Leopardi e il Ranieri, Fanny e Lenina 189 viate, -di sa,grificar tutto e di rovinare un'intera famiglia ed onore· il passo è terribile e non vorrei col tempo avermene a pentire. Sono' in un bivio terribile. Niocolini mio, vi prometto la più gran segrE:ltezza ma io sono nelle vostre braccia. Più volte mi avete detto che ho fatto m~le a fion confidarmi ed aprirvi l'animo mio; in questa circostanza ne appro– fitto e mi affido al mio angelo tutelare, ché tale voi siete per me. Infor– matevi, .se non ne .si,ete a giorno, d.i questo giovine, della sua famiglia 1 ), -della vita eh.e ha condotta nel· tempo che ha avuta la mia conoscenza. Infine, protegg,ete una povera disperata! Tonino mi dice sempre che non può vivere senza di me, e che se mi dovesse perdere, preferisce la morte : non so se debba dE:ll tutto credere sincere queste espressioni. Voi sapete più di me come sieno finti gli uomini, ma egli avendo fatti. tanti sacrifici per me, non so qua,l motivo vi era di fingere fino a tal segno. So bene che io sono in tutto una povera miserabile, ed a lui molto minore in tanti rapporti: a lui .non potrebbero mancare partiti da formare la sua felicità. E, non vorrei che un giorno, passato quel gran calore, se ne dovesse pentire amaramente. Considerate come ,sia straziato questo povero core! Combattuto dal dov,ere di madre e dall'onore! Vi raoco– mando la più .gran segretezza. Rispondetemi subito a posta corrente sotto il nome di Maria Signorini. Perdonate a questa scr:i,ttura, che è scritta diabolicamente. Considerate che l'ho scritta su due piedi, senza badare a nulla; ho ,scritto tutto ciò che mi ha dettato il core. Ho bisogno di tutta l'opera vostra. Vi pr_ego a non abbandonare la vostra Pelzet 2 ). Questa lettera è appunto quel documento di cui G. Mestica 3 ) cosi scriveva : Egli [il Leopardi] cercava di legarE:l [la Fanny] più che mai al Ra– nieri. Ciò pare veramente strano, e solo può ,spiegarsi ove si ammetta per vero che la Pelzet in quel tempo scrisse a G. B. Niccolini significan– dogli il proposito che aveva di abbandonare il marito per unirsi a:ll'in– namorato giovane napoletano. Non avendo io veduto il documento, non oserei afl'erma11e la cosa per vera. Ora la cosa è da questa lettera dimostrata verissima 4 ). La quale lettera, se da un lato ci .sorprende e d fa sorridere delle ingenue 1) Con ciò avrà voluto anche intendere dei mezzi economici che .Antonio avrebbe avuti a sua disposizione; poiché, per forte che fosse in quel momento il suo amore, ella non poteva certo appagarsi d'un cuore e d'una capanna; né, a calcoli fatti, le conveniva abbandonare una vita di lavoro si ma anche di soddisfa– zioni artistiche ed erotiche, per andare incontro a un domani assai incerto e pe– ricoloso. 2) Dalle Carte Ranieri. 3) Iln Studi leopardiani, Le Monnier, Firenze, 1901, p. 127. 4) Non sappiamo come il Niccolini rispondesse all'attrice; ma dall'aver trovato la lettera di lei tra le carte del Ranieri, possia:mo facilmente supporre che il Nic– colini, per trarsi d'impaccio, non ostante il segreto impostogli dalla donna, pren– desse la lettera di lei e la mandasse pari pari ad .Antonio, aggiungendo di suo : vedi che cosa sta per succedere; abbi giudizio e sappiti regolare; io per me non voglio assumere responsabilità, e me ne lavo le mani. BibliotecaGino Bianco

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